giovedì 7 luglio 2016

Respira. E' solo un brutto momento, non una brutta vita.

Sono stanca. Sarà da poco più di un mese che mi scoppia perennemente la testa e non perché mi faccia male, ma perché ho una miriade di pensieri, di stress e di non so che altro che mi si arrovellano nel cervello. Al risveglio. Quando mi infilo sotto le coperte per andare a dormire. Durante il giorno un po' meno perché, durante il giorno, la testa la impegno, o almeno cerco di impegnarla, in altro modo.
La verità (sempre dura da mandare giù, un po' come quando ti ingozzi in pubblico e cerchi di evitare di continuare a tossire, ma subito parte il jingle del Requiem in re minore di Mozart) è che non è un periodo facilissimo per me: sono stressata dalle doppie punte dei capelli ai piedi. Vi evito i dettagli perché sono certa che non vi interessano, giustamente, ma sono sicura che a tutti, un periodo così di ehm....schifo (sì, ok, facciamo le princi e diciamo schifo), è capitato o sta capitando.
Ci si sente sotto pressione, come le cosce di Kim Kardashian in un paio di calze contenitive, ci si sente continuamente criticati in questo mondo di adulti stanchi, ipocriti e distratti.
Detto ciò, bisogna essere onesti: la vita non smette mai di sorprenderci nemmeno nei periodi peggiori. Io, ho scoperto, ad esempio, la mia gioia di fare fitness. 

Anche se mi dispiace dover spegnere l'entusiasmo dei fanatici religiosi, non si tratta dell'ultimo miracolo della Madonna di Loreto per intercessione di Paolo Brosio, ma è semplicemente una mini passione che ho scoperto da circa una settimana. Certo, le camminate all'aperto non ti cambiano la vita e non risolvono i problemi, ma sono una cura paliativa, ci sente meglio almeno con se stessi.
Mi sono vestita oggi, mi sono truccata con cura, ho inforcato gli occhiali da sole e sono uscita. Aria. Libera, si va! Lungo il tragitto ho messo una canzone un po' allegra (per la prima volta non ho piazzato in loop sulla radio Adam's Song) e mi sono messa ad immaginare un paesaggio tutto mio (chi mi conosce sa che la fantasia l'ho sempre avuta piuttosto sviluppata): fiumi, ruscelletti, pozzanghere di cioccolata, tutto tinto di rosa cipria, campi immensi di peonie, gli Zara di tutto il mondo aperti all day long e il blu romantico di questo cielo.
fonte: pt.forwallpaper.com

Dentro la scatoletta che è la mia macchina (tra l'altro sporca come poche macchine al mondo: mai parcheggiare sotto una pianta perché gli uccellini la scambiano per una toilette), mi sono detta: "Sì, non è una brutta vita, è solo un brutto momento". Approdata a casa della nonna (la mia è capacissima di trasformare Kate Moss in Platinette con un solo pranzo) ho mangiato quel pranzo ricco (di olio e di calorie) ed i pensieri si sono per un attimo spenti. Ho mangiato con gusto perché quando si è tristi c'è sempre un motivo in più per avere lo stomaco pieno. Ho riso, tanto. Per una volta, ho messo in stand-by i problemi.
Come la mia passione per il fitness, non sarà certo questo pranzo a cambiarmi la vita, ma almeno, in qualche modo, è riuscito a regalarmi qualcosa da ricordare in questo periodo di cui vorrei cancellare tutto.
Ragazzi, la strada è lunga, le salite sono ripide, i nervi e le gambe sono più tesi, sono più pesanti. Gli occhi si inumidiscono, di tanto in tanto si inondano, ma poi ritornano severi e disincantati. Un sorriso non lo nego a nessuno. Tenere duro stanca. Ma io non mollo... e ora non mollate nemmeno voi!.
Baci 3xtraordinary

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