Stories

5 cose da fare quando si è a casa da soli
Buonsalve, cari lettori!
Se avete aperto questo articolo probabilmente vi si prospetta un periodo di "casa libera" (yeeeeeah!) e state cercando idee perchè non sapete come sfruttarlo al meglio... o forse siete solo curiosi (e/o affezionati al nostro blog, il che non potrebbe che farci piacere, aw!). Comunque, qualunque sia il motivo che vi ha portato qui, iniziamo subito!
Non capita spesso di essere a casa da soli per un periodo di tempo maggiore di un pomeriggio, quindi quando capita dovete essere pronti, non potete sprecare questa occasione preziosa! Oggi ho pensato di proporvi 5 cose che non potete proprio non fare, se avete casa libera.
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1) La prima cosa che vi consiglio caldamente di fare è... fingervi Superman. Avvolgetevi una coperta intorno alle spalle (lasciando le estremità svolazzanti, mi raccomando) e correte avanti e indietro dalla vostra stanza sentendovi un supereroe della Marvel. Quando si dice "avere 20 anni e non sentirli". Oh beh, del resto siete a casa da soli, TUTTO è concesso, quindi perchè non fingere di essere qualcuno di veramente figo (non che voi già non lo siate)?
2) Ballate in mutande in giro per la casa, mentre cantate a squarciagola canzoni troppo alte per la vostra estensione vocale, con la spazzola a mo' di microfono. Non c'è cosa migliore al mondo, secondo me. Solo, attenzione agli orari se siete in condominio. E attenzione anche alle finestre, non vorreste destare sospetti nei vicini che si curano della vostra salute mentale. Discrezione è la parola giusta, dovete essere discreti ed eccessivi allo stesso tempo. E' una contraddizione? Oh beh, alla fine siamo tutti ossimori viventi.
3) Ragazze, se siete a casa da sole potete permettervi di farvi la ceretta solo a metà gamba! C'è da dire che qua più che di scelta si parla di obbligo... non siamo tutte circensi contorsioniste, se non c'è nessuno a darci una mano, ci dimenticheremo SEMPRE di qualche striscetta di gamba. Ma indovinate?! Poco male, perchè siete a casa da sole!!!
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4) Organizzate feste, feste, feste, FESTE!!! Avete presente le feste in stile USA che vedete nei telefilm? Vi assicuro che sono realizzabili per davvero (ok, magari non avrete la piscina e tutti quegli striscioni e palloncini, ma poco ci manca!)! Siete a casa da soli? Cosa aspettate ad organizzare qualcosa di straordinario?! Ricordatevi solo di non distruggere la casa... potrebbe essere un problema non facilmente risolvibile e non vi lascerebbero più (MAI PIU') da soli per un periodo di tempo maggiore di una misera oretta. Dunque fate attenzione a mobili, soprammobili e divani, devono rimanere intatti!
5) Ed eccoci all'ultima, straordinaria cosa che potete fare se siete a casa da soli! *Rullo di tamburi*
Potete mandare gli audio di whatsapp anche di notte! Eh già, perchè non c'è nessuno che dorme nella stanza accanto alla vostra e potete permettervi non solo di parlare del più o del meno (sì, anche del ragazzo che vi piace a insaputa dei vostri genitori) tenendo premuta l'icona del microfono, ma anche di camminare per la casa deserta mentre lo fate. Eh sì, perchè non so voi, ma io non riesco proprio a stare ferma quando registro gli audio di whatsapp...
E anche oggi siamo arrivati alla fine di questa lista! Siete pronti a godervi casa libera sfruttando i nostri consigli? O avete altre idee da proporre? Se è così potete lasciarci un commento, saremo lieti di rispondervi!
Alla prossima! Baci  <3
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5 tipi di baciatori alternativi
Ciao a tutti, cari lettori!
Oggi stavo camminando al parco (sì, sotto questo sole assurdamente cocente e con questo caldo degno del deserto del Sahara) e stavo pensando che, se è vero che un bacio è un bacio, è anche vero che una classifica è una classifica... e una classifica dei baciatori alternativi (eh già, perchè quelli classici ci hanno stufate) mancava proprio, su questo blog. Ho deciso di rimediare immediatamente ed eccomi all'opera, mentre mangio caramelle frizzanti che mi fanno strizzare il cervello ogni volta che ne mastico una. Ma passiamo oltre ("quello che mangi non ci interessa, grazie") e cominciamo subito.
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1) Il primo baciatore alternativo che vi presento oggi è il cosiddetto baciatore umido. Probabilmente starete pensando "beh, ma un bacio non può essere ASCIUTTO" e avete ragione... ma il baciatore umido si distingue dal baciatore classico perchè il suo livello di umidità è nettammente superiore. Ah, ragazze, un bacio umido, per quanto difficile da descrivere, si riconosce subito... e non si scorda più, ve lo assicuro. E' un po' come baciare un kiwi spelato cosparso di gelatina alimentare. Non molto piacevole, no.
2) Il secondo baciatore alternativo è il baciatore bavoso. Ah, questo è ancora peggio del baciatore umido, se possibile (ma non c'è limite al peggio), perchè il suo livello di umidità è così elevato che neanche un deumidificatore di ultima generazione potrebbe risolvere qualcosa. Essere baciate da un baciatore bavoso equivale a ritrovarsi la faccia cosparsa di bava... anche a 3 km di distanza dalle labbra, che ti chiedi come sia possibile, ma insomma! Per non parlare del filo di bava che continua a unirvi anche quando vi staccate da lui. Mah. Quasi quasi vi viene voglia di comprare un rotolo di bavaglie usa e getta per bambini, non si sa mai...
3) Il terzo baciatore alternativo è il baciatore tartaruga. Questo fa le cose con calma... sì, TROPPA calma. Un bacio con lui dura in media dalle cinque alle sette ore e mezza, ma non perchè vi baciate a lungo, no, perchè il suo approccio è più lento di un bradipo sulle strisce pedonali e il bacio stesso (quando finalmente arriva!) va a rallentatore... che vi chiedete "ma quando parte il ritornello?!". Insomma, calmo sì, ma non dormire.
4) Il quarto baciatore alternativo è il baciatore lavatrice. Questo è il contrario del precedente... ma i suoi risultati non sono migliori (in medio stat virtus, ragazzi!). Il suo approccio è rapidissimo, non vi dà neanche il tempo di chiudere gli occhi che già vi ritrovate la sua lingua in bocca (bonjour finesse!). Ma aspettate, purtroppo non è finita. Il baciatore lavatrice è chiamato in questo modo perchè quando parte con il bacio vero e proprio (cioè subito) sembra una centrifuga a fine programma "lavaggio di capi colorati" a bassa temperatura. Insomma, il suo approccio consiste nell'impressionarvi con la velocità. Che stile!!!
5) Il quinto e ultimo baciatore alternativo (almeno per oggi) è il baciatore scoglio. Questo si riconosce molto facilmente a causa delle labbra, così screpolate che al confronto la sabbia è velluata. Farsi baciare da un baciatore scoglio è davvero poco piacevole, credetemi sulla parola. E se è vero che porgergli un burro cacao sarebbe abbastanza maleducato, sarebbe allo stesso tempo molto utile, oserei dire FONDAMENTALE.
Bene, penso di essere arrivata alla fine di questa classifica (almeno per oggi)! E voi, ragazze, riconoscete i vostri uomini in una di queste categorie di baciatori o ne avete altre da aggiungere alla lista? Lasciatemi un commento per farmelo sapere, non vedo l'ora di vedere se mi sono persa qualche altro tipo alternativo!
Alla prossima! Baci <3

                                                                                                                                           C. 
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Quello che le donne non dicono

Noi ragazze siamo esseri complicati, profondi, pieni di difetti e anche di pregi, ci sentiamo sempre in colpa, ci facciamo film mentali, sognatrici incallite, ma soprattutto siamo FORTI.
Noi lo sappiamo che non possiamo sempre chiedere aiuto. Che non è che per ogni minima cosa ci possiamo riparare nell'abbraccio di qualcuno. Che prima o poi arriverà il momento in cui bisognerà imparare a ripararci da sole, a cavarcela da sole.
Come quando le calze ti stringono troppo la vita mentre indossi l'abito più stretto che possiedi.
Come quando devi rimanere in università a fare l'esame con trentotto gradi fuori.
Come quando vieni mollata nel momento peggiore della tua vita e non puoi piangere perché i tuoi dotti lacrimali sono troppo orgogliosi per farlo.
Noi donne spesso parliamo ininterrottamente e se è vero che noi con le nostre chiacchiere produciamo più anidride carbonica di tutte le centrali termoelettriche del paese, è altrettanto vero che molte cose ce le teniamo per noi. Ce le teniamo strette tra le mani, cementate nelle ossa, cicatrizzate insieme alle nostre ferite.
Il più delle volte sono cose brutte. Sono cose che tolgono il fiato. Alcune volte sono cose che è difficile ammettere persino a noi stesse.
Altre volte è una questione di strano orgoglio, il classico "so cavarmela benissimo da sola", detto tutto di un fiato.
E, caro uomo, le vedi queste donne silenziose che in realtà hanno un mondo da dire, ma non vogliono darti problemi, addossarti i loro pezzi, ormai distrutti. Le vedi con lo sguardo perso che sorseggiano il caffè, la cuffietta nell'orecchio e la testa appoggiata al finestrino dell'autobus e si mordono il labbro. Le vedi, anzi, la vedi, lo sai.
Non si dovrebbe giudicare una donna per ciò che dice, per le parole che si lascia scivolare dalle labbra: bisognerebbe imparare a conoscere le donne per i loro silenzi.
Silenzi fatti di sofferenza. Silenzi fatti di dignità, di orgoglio. Silenzi che si fanno sentire, perché questi silenzi sono urla, sono un casino assurdo. Silenzi cuciti nella pelle, in cicatrici piccole che magari non ti sei nemmeno accorto che lei aveva. Silenzi che ci rendono bellissime, complicate, ma immense.
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Donne, donne oltre alle gambe c'è di più
Eh sì, oltre le gambe ci sono sentimenti, caratteri forti, forgiati dal tempo o dagli avvenimenti, dalla vita insomma. Oggi ho deciso di presentarvi un mio piccolo lato, mi scopro un po', non perché sono egocentrica, ma perché io so che questa descrizione potrà far riflettere altre donne, ragazze o coetanee.
Non  sono una signora, come canta la Bertè, ma non sono nemmeno la prima scema che passa.
Mi affeziono, soffro, rido, canto, suono, più semplicemente amo. Mi piace brindare: i compleanni, le feste, gli esami. Gli amori, i traguardi, gli affetti, le amicizie. I pezzi che si sono ricomposti, gli addii, le sorprese, gli incontri.
Credo nel Barbera rosso del pranzo della domenica, nella menta del Mojito con gli amici: penso che ci sia sempre il tempo per uno shot di tequila, per un bicchiere di strana vodka rosa in ottima compagnia. E al fegato ci penserò più in là.

Adoro essere viziata: con le coccole, con gli abbracci, con la dedica di una canzone, con i baci, quelli lenti, quelli che magari sai che sono sbagliati, ma che vuoi, vuoi con tutta te stessa. Amo essere frivola: con un vestito corto, con l'eyeliner nero molto marcato, con un paio di parigine velate.
Voglio essere all'altezza: di qualsiasi cosa succeda, dei miei sogni e di chi mi sta intorno.
Sono curiosa, sono pettegola, ma non vivo di sola manicure. Sono combattiva e un tantino saccente. Sono velenosa quando serve, tenera quando meno te lo aspetti.
Vorrei un futuro con una grande, grandiosa carriera, con il cassetto vuoto perché i miei sogni li avrò tra le mani. Vorrei sentirmi libera di essere donna come voglio io: nel lavoro, in autobus, nei capelli colorati di rosa o lilla, nel mio tatuaggio sulla schiena, fatto senza aver timore e in quello che magari mi regalerò sulla caviglia, in tacco dodici o in un paio di ballerine ai piedi. Vorrei qualcuno che mi stimoli a vivere come voglio io, senza forgiarmi a sua immagine, vorrei crescere indipendente e senza paura. Vorrei un mondo che mi stimi e che mi stimoli, che mi faccia sentire donna e non semplicemente femmina. Lo vorrei anche per le mie figlie.

Un bacio 3xtraordinario a voi, non semplici portatrici di ovaie e utero, ma dispensatrici di amore e progresso.
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Guida pratica per  sopravvivere agli haters

Care ragazze e cari ragazzi, oggi voglio parlarvi di... haters. Che argomento nervosamente goloso! Sì, perché dovete sapere che gli haters sono ovunque, un po' come il prezzemolo insomma, anche se hanno un sapore più amarognolo... E chiunque decida di ritagliarsi un piccolo spazio su internet (o comunque un piccolo spazio vitale anche al di fuori del web), purtroppo prima o poi dovrà avercene a che fare. 

Per prima cosa definiamo, per i pochi fortunati che ancora non lo sanno, cosa sia un hater. Personalmente darei la seguente definizione: individuo annoiato e/o insoddisfatto della propria esistenza che ricava piacere dall'assunzione di un atteggiamento critico (spesso ignorante e infantile) nei confronti del... primo che passa. Abbastanza triste, non trovate? Si, perché gli haters sono così insoddisfatti da non riuscire a controllare la propria rabbia/ frustrazione/ non so cosa sia. Penso che questi individui siano così messi male da sentirsi meglio insultando e screditando qualcuno che nemmeno conoscono. E' un meccanismo contorto, entrare nella mente di un hater è davvero difficilissimo, a meno che non siate haters anche voi e possiate così capire cosa porta le persone a comportarsi in questo modo. 
Parlando per esperienza (purtroppo YouTube Italia pullula di questa simpaticissima gente inutile) posso assicurarvi che ho quasi più haters che simpatizzanti. Ok no, non esageriamo. Però é pur sempre vero che ho sempre più spesso a che fare con questi individui tanto fastidiosi quanto inutili. Perciò ho deciso di fornirvi alcuni consigli (abbastanza idioti, perdonatemi) per affrontare al meglio i loro inservibilissimi commenti. 
1) Fregatevene. E' il primo consiglio che mi sento di darvi. Insomma, state facendo quello che vi piace e non fate danno a nessuno? Dunque che problema c'è? Non date retta a questa gente che non ha niente di meglio da fare che passare il proprio tempo attaccando verbalmente il primo che passa da dietro uno schermo e con un nome falso. Insomma, nemmeno vi conoscono! Il loro giudizio deve scivolarvi addosso come lo shampo quando state facendo la doccia. Anzi, anche più velocemente dello shampo.
2) Mangiate un gelato per consolarvi. Se proprio non riuscite a digerire quel commento che vi hanno appena lasciato, potete sempre tirarvi su l'umore mangiando un bel gelato. Perchè, come dico sempre, il gelato è la soluzione a MOLTI problemi della vita, Purtroppo non a tutti, ma non disperiamoci, in questo caso funziona molto bene.
3) Ok, questo è un consiglio che dovreste seguire prima di ricevere un qualsiasi commento poco piacevole... se siete persone piuttosto impulsive. Ecco, penso che in questo caso dovreste proprio comprarvi una cover per cellulare o PC molto resistente nel caso vi dovesse capitare di sbatterli a terra o dove capita dopo aver letto qualcosa che proprio non vi va giù. Datemi retta, all'inizio lanciare il vostro amato/ odiato telefono vi sembrerà una bella idea per sfogare la frustrazione... ma cinque minuti dopo vi renderete conto di aver agito di impulso e vi ritroverete con un cellulare (o PC, anche peggio) rotto.
4) Vi consiglio di non leggete i commenti prima di dormire, soprattutto se siete persone sensibili. Potrebbe passarvi il sonno o potreste avere incubi. E non so cosa sia peggio tra le due cose. Attenzione anche alle eventuali nausee o crisi isteriche dovute alla mancanza totale di grammatica nei commenti che ricevete. Sì, perchè spesso gli haters non sanno nemmeno cosa sia l'italiano (ITAGLIANO), non hanno mai visto un'acca (h? Ma non è una lettera straniera?!) e la punteggiatura non esiste neanche nei loro pensieri più remoti. 
5) Ridete. Ridete per il degrado che c'è in giro. Ridete perchè qualcuno ha perso il suo tempo per... insultarvi. E se proprio non riuscite a ridere di gusto... beh, anche una risata isterica può andare. Ve lo concedo.
6) Il sesto consiglio consiste nell'urlare facendo sentire a tutto il vicinato quanto odiate il mondo e la maggior parte degli individui che lo popolano. Vi consiglio di non farlo di notte, però. Per questo vi rimando al consiglio numero 4. Ve lo ricordate? Altrimenti penso vi convenga rivederlo.
7) Pensate a come sono belli i palloncini colorati in un cielo d'estate, a quanto caldo/ freddo fa fuori, a quante cose belle avete da fare, a quanto vi piaceva quel vestito a pois che avete visto l'altro giorno nel negozio del centro, a quanto ancora deve passare prima che riusciate a fare due linee perfettamente identiche con l'eye-liner... . Insomma, pensate a qualsiasi cosa vogliate, ma cercate di distrarvi da quello che avete appena letto. Non merita nemmeno il tempo che spendereste per una risposta come si deve. Ah già, perchè poi non vi ho detto che l'hater della specie più comune vuole avere sempre, e dico SEMPRE, l'ultima parola su tutto. Quindi scordatevi di riuscire a zittirlo, continuerà imperterrito con i suoi commenti inutili, finchè voi non vi stancherete di rispondergli. Dunque vi conviene ignorarlo fin da subito. Se vi sentite giù vi rimando al punto 2.
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8) E arriviamo infine all'ultimo consiglio che mi sento di darvi. Partiamo dal presupposto che penso che in fondo la frase "haters make me famous" non sia nemmeno troppo sbagliata. Gli sconosciuti non hanno haters. Questi arrivano insieme alla visibilità (anche minima, non pensate di doverli aspettare a lungo, arriveranno molto presto). Dunque dovreste sentirvi orgogliosi dei risultati che avete raggiunto (e sì, anche orgogliosi dei vostri haters, per quanto possa sembrare assurdo) e fregatevene del resto. Questi simpatici individui rimarranno nell'ombra pronti a screditarvi, mentre voi andrete avanti. E credetemi se vi dico che ANDRETE AVANTI. 
Detto ciò, fate quello che vi piace, SEMPRE. Certo, nel rispetto degli altri, ma non lasciatevi abbattere da gente inutile che apre la bocca solo per riempirla d'aria. Non lasciatevi abbattere MAI. 
Alla prossima! Baci <3
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"Maschio alfa" VS "Uomo minchia": il vademecum per una "caccia sicura" in tempi di singletudine
-PRIMA PARTE

Che fatica essere donne.
E che fatica essere donne single ai tempi d'oggi.
Ho così deciso di elaborare un piccolo abc su come sopravvivere in tempo di singletudine, per evitare di portare a casa un pessimo esemplate di uomo-minchia. Sì, perchè uomo-alfa e uomo-minchia sono molto difficili da distinguere gli uni dagli altri.
A come ABBORDAGGIO


Il maschio-alfa ti abborda con nonchalance, con quel sorriso smagliante che non riuscirebbe a resistere nemmeno Joe Bastianich. Ti abborda con quella sicurezza senza sfacciataggine che gli fa guadagnare 10 punti solo sulla fiducia. L'uomo-alfa è come un segugio, ti nota, ti sceglie, ti punta e ti viene incontro con quello charme misto a simpatia che ti fa capire che ce sta a provà!.
L'uomo-minchia invece, se appartiene alla categoria figa's dead (da leggere: morti di faiga), sicuramente tenta di abbordarti con la classica sviolinata da poveracci, ovvero una tecnica d'abbordaggio talmente disperata e degna di un qualsiasi romanzetto rosa, che ti fa pensare che l'ometto in questione sia solo da un po' troppo tempo.
Se l'uomo-minchia invece appartiene alla categoria degli psicolabili tenterà il mitico approccio 2.0 con i tattici likes su Facebook. Alla vostra casuale conoscenza, seguirà infatti un'esplosione di "mi piace" ad ogni genere di foto (comprese quelle risalenti ai tempi dello svezzamento). Lo psicolabile, se potesse, ti metterebbe il "mi piace" anche ai tuoi link sui dolori mestruali, pur di farti cadere nella tentazione di contattarlo in privato. Sì, magari per consigliargli uno psicologo.
B come BACIO

Il maschio-alfa, concreto e sicuro di sé ti bacia in modo pulito, cortese, diretto, carico come un calciatore prima della partita, con la mano che delicatamente appoggia sul punto L della tua schiena (L sta per La-prossima-volta-vedi-che-ti-faccio).
Il bacio dell'uomo-michia del genere figa's dead invece, è solo un piccolo assaggio dell'esofagogastroscopia a cui ti sta sottoponendo.
L'uomo-minchia-psicolabile invece, prima di darti due bacetti sulla guancia è in grado di far passare un infinito arco di tempo paragonabile a quello trascorso dalla scoperta del fuoco all'invenzione dell'aratro. E quando riesce a farlo ha la stessa passione di un sorbetto al limone.
C come CAVALLERIA

Il maschio-alfa è un cavaliere inside, è un cavaliere di natura, lo è per definizione, ma attenzione, BREAKING NEWS, non lo fa con doppi fini. Il maschio-alfa non fa battute maschiliste in tua presenza, non ti fa sentire a disagio e non critica il tuo aspetto, il tuo modo di fare e/o parlare. Il maschio-alfa non ti fissa il culo e comunque, se lo fa (e lo farà), non è così spudorato; il maschio-alfa magari non ti apre la portiera della macchina, ma ti offrirà sempre una mano per stare al tuo passo di donna con tacco.
L'uomo-minchia figa's dead invece è convinto che un "Buongiorno princessa!" scritto con la regolarità di un martello pneumatico, sia in grado di spalancare i cuori e le gambe di ogni pulzella. Il figa's dead magari ti tiene sottobraccio, ma non conterà fino a dieci prima di saltarti addosso come un leone marino nella stagione degli accoppiamenti.
L'uomo-minchia psicolabile invece non ha la minima idea di cosa fare! Questo esemplare vive nella convinzione che debba essere tu a fare il primo passo e inoltre non si sbottona molto con i complimenti. Gli psicolabili sono dolci e carini per messaggio, Facebook, Skype, ma nella vita reale fanno i distaccati. Per non parlare di quelli che davanti a te commentano tutte (e dico TUTTE) le ragazze che passano nel raggio di 12 metri da voi, perché si aspettano che tu cominci a scatenare l'odio e la gelosia verso la povera donzella per poi prenderlo per il colletto e baciarlo con passione.
Sì amico, ti prenderei, ma non per il colletto, per la trachea...
Alla prossima!
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90 anni di Fendi!!!

Happy birthday Fendi!
Grande festa per i 90 anni della maison Fendi, che per l'occasione ha organizzato una sfilata da mille e una notte sulla Fontanta di Trevi.


Karl Lagerfeld ci presenta la nuova collezione Fendi ispirata alle fiabe nordiche, infatti prende il nome di "Haute Fourrure: Legends and Fairy Tales". La collezione, disegnata appunto dal direttore creativo Karl, è fatta di abiti trasperenti, con motivi floreali, particolari in pelliccia e stivaletti alla caviglia. Le modelle sembrano sfilare sospese sull'acqua, ma è soltanto un effetto ottico poiché le indossatrici calcano con orgoglio una passerella in plexiglass trasparente.
Uno spettacolo di alto artigianato con 200 invitati. Nel paterre degli ospiti, tra gli altri, ci sono il ministro dei beni culturali e turismo Dario Franceschini, Luca Cordero di Montezemolo, e il ceo di Fendi Pietro Beccari.
Vi lascio alcune foto della serata per farvi sognare un po':

fonte: www.iodonna.it

 Ecco le magiche, intriganti, sensuali e fatate trasparenze di questa collezione
fonte: www.panorama.net

Alto must di questa collezione: le pellicce

Il creatore: Karl Lagerfeld


Ed ecco il finale da vera e propria Fairy Tale:


Una magica biuonanotte per voi!
Baci 3xtraordinary <3
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Breve storia che fa molto riflettere: ciao amico passerotto

Ciao!
Oggi voglio condividere con voi ciò che mi è appena successo, e dato che ormai penso di essere completamente esaurita, sentite cosa questa breve storiella mi ha insegnato, vi racconto:
ero lì che studiavo quando sento dei rumori provenienti dalla camera. Salgo con circospezione come mi hanno diligentemente insegnato i film horror, armata di ciabatta (Hawaianas, grazie Luis che me le hai portate dal Brasile) per reagire ad un eventuale attacco alieno o di un serial killer o di un maniaco. Entro in camera e lo vedo: un cazzo di passerotto, non nel senso di un pene di un passerotto, ma "cazzo" nel senso di rafforzativo della paura che ho avuto.
Il passerotto era entrato dalla zanzariera rotta (mio papà l'ha montata l'altro giorno talmente male che dopo due ore era già mezza distrutta) e si divertiva a sbatterci contro mettendo in scena la metafora di me che sbatto contro la sfiga nella vita. Il passerotto doveva semplicemente uscire da un buco che aveva davanti agli occhi, ma niente, lui sbatteva su tutti gli altri lati.
Allora che ho fatto? L'ho aiutato sentendomi un po' Edoardo Stoppa un po' principessa Disney che parla con gli uccelli.
fonte: instagy.com
 Il passerotto però non è uscito una volta che ho aperto la zanzariera, NO, il passerotto è uscito dallo stesso buco da cui era entrato, prima che aprissi del tutto la zanzariera, come per dire: "Grazie amo, ma sapevo già come uscire".
Vorrei davvero trovare una morale per questa storia, ma non ce l'ho.
Forse il passerotto voleva dirci che spesso ci sentiamo in gabbia, ma che in fin dei conti questa gabbia ce la siamo costruiti noi stessi, che uscirne è più facile di quello che sembra e che a faticare per venirne fuori non siamo necessariamente soli.
Ragazzi, non allontanate chi vuole darvi una mano, magari non sarà essenziale per uscire dalla gabbia, ma almeno saprete che quella persona ci tiene davvero a voi, non siate sempre orgogliosi.
Detto ciò, ho appena pensato che magari il passerotto voleva solamente dirmi di aggiustare la zanzariera.
Ciao cazzo di passerotto, arrivederci <3
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Un brindisi a NOI!

Svegliarsi con la mente annebbiata, le palpebre pesanti e una sbavatura di eyeliner sul cuscino.
Dare un'occhiata al cellulare e sapere che si può dormire ancora un po' ("Grazie al cielo!").
Svegliarsi quattro ore dopo, ignorando la sveglia puntata alle 8.30, alle 8.40, alle 8.45 e così via fino alle 9.30, senza pentimenti o pensiero alcuno, con whatsapp che non ha fatto altro che trillare per tutta la sera e tutta la mattina tra audio, messaggi e foto della serata prima. L'inevitabile sorriso che spunta sul volto al ricordo degli aneddoti divertenti della serata appena trascorsa.
Due amiche, un'autostradale di distanza e la misteriosa triade da suonare. La leggerezza di affrontare gli inconvenienti che la vita ci ha presentato. La voglia di divertirsi.
Il vino bianco che riempiva con eleganza i calici di vetro, un tripudio di crèpe al pomodoro e verdure al gratin appena sfornate, le chiacchiere fino a mattina sul divano, la testa che gira: donne diverse tra loro per progetti futuri e stile di vita, che si riscoprono vicine nel celebrare l'amore per le piccole cose, la gioia della spensieratezza dei 20 anni, il riscatto per la vita che ancora non si sono godute forse abbastanza.


Ci sono forse donne più belle di quelle che sanno mangiare, bere e ridere allo stesso tempo? Ci sono forse donne più intelligenti di quelle che si dimenticano ogni tanto di stare attente alla linea, al buon senso e allo scorrere del tempo? Ci sono forse donne più affascinanti di quelle che, pur peccando di gola, lussuria o qualche altro vizio, mantengono intatta la propria femminilità?.
Ieri mattina mi sono svegliata talmente serena e leggera, per la prima volta dopo un periodo di cattivo umore, che mi ha fatto tirare un sospiro di sollievo, perché ho capito che essere felici si può: non che questo post voglia essere un chiaro invito all'alcolismo, ma non posso nascondere che quel buon vino sorseggiato con la mia amica è stato per me catartico.
Le risate scroscianti, i selfie improbabili con l'amaro di Selvino da inviare all'amico, gli innumerevoli brindisi per le piccole vittorie che ognuna di noi ha conquistato fino ad ora nella battaglia della propria vita e perché no, abbiamo brindato anche per le sconfitte, sono esperienze e ci fanno crescere. Le guerriere che per una sera hanno lasciato l'armatura e lo scudo nell'armadio e hanno indossato un paio di tacchi e due dita di rossetto rosso, divertendosi a mostrare le gambe, ancora toniche di giovinezza e ancora bianche perché la sessione estiva non ci permette di prendere il sole.
Io non lo so se le donne che vivono di lavoro, di dieta, di palestra e rinunce siano davvero felici.
Io so che la felicità che piace a me ha il suono di risate chiassose, ha il suono di una canzone cantata a squarciagola, ha il suono di una chitarra, di un piano e di una martellante batteria. La felicità che io amo ha il sapore del vino, ma anche quello della tequila e della vodka. La mia felicità ha il calore del dormire vicini anche dopo una litigata e sapere che, anche dopo esserci scannati, loro ci saranno per me, ricompariranno anche solo con un messaggio, uno squillo e quel qualcosa che mi farà capire che "ci sono io/ci siamo noi".
La mia felicità ha le sembianze di un volto amico.


Un brindisi dunque: A NOI!
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Come sopravvivere agli uomini (sbagliati) 

Care ragazze, oggi parliamo di uomini, ho una lunga riflessione da esporvi. Croce e delizia per tutte noi, questi esseri ci complicano la vita, ma noi, per qualche strana ragione, senza di loro non ci riusciamo a stare.
Certo, saranno pure strani o complicati, ma anche noi siamo delle grandissime dementi a volte, perché se non sono i più stronzi esistenti sulla faccia della terra, noi non li vogliamo. Il bravo ragazzo, romantico, che ci riempie di attenzioni piace solo alle nostre nonne (sì, le nostre nonne sono molto più intelligenti di noi).
Possiamo paragonare gli uomini, come fa Carrie Bradshaw in Sex and the City, alle scarpe con il tacco: ci sono quelli belli che fanno male, quelli che non ti piacciono fin dall'inizio, quelli irraggiungibili che non potranno mai essere tuoi, quelli che affascinano in partenza ma poi capisci che non sono niente di speciale e infine, quelli che non ti stancherai mai di avere con te (a trovarli!!!).
Ma lasciamo stare le serie tv, nella realtà, abbiamo sempre pensato che gli uomini si dividessero in due precise categorie:
1. quelli che ti vogliono
2. quelli che non ti vogliono.
Poi però, stando ad una più attenta analisi, vi ricordo che esistono gli smartphone e grazie a questi, la nostra situazione è drammaticamente precipitata da "Piccoli problemi di cuore" a "Chiedo l'aiuto del pubblico, dello psicologo e della vodka liscia".
UOMINI, davvero, spiegateci i vostri disagi!
E quelli che ti riempiono di like, visualizzano e non rispondono; e quelli che invece visualizzano, rispondono e poi spariscono; e quelli che propongono caffè, aperitivi, cene e noi è da anni che c'abbiamo l'outfit pronto, in attesa di un invito ufficiale. Ma vi manca ancora molto? A parte i neuroni, ovviamente. 
Poi voi fate gli stronzi e noi ci 
sfondiamo di cibo
Poi ci sono quelli che un giorno ti scrivono "Sei bellissima" ed il giorno dopo te li ritrovi "In una relazione con *nome di una cessa a piacere*", ma che ovviamente non sei te. Quelli che prima ci provano e poi, un giorno, " No guarda, hai capito male". Ma capito male cosa?! Mica sono deficiente.
Pensate io abbia finito ragazze?! NO OVVIAMENTE, vi ho lasciato i PEGGIORI alla fine, ovvero coloro che prima ottocento messaggi, ventiquattro uscite, baci, abbracci, ciccipiccipucci e dopo: "No guarda, hai capito male, io sono fidanzato". (Ma daiii? Ma veramente? Ed io che pensavo che la tizia nella tua foto di profilo Whatsapp - quello che usavi per scrivermi i messaggi con la stessa regolarità che mi dona il bifidus actiregularis della Marcuzzi- fosse tua cugina di terzo grado). Cacchio, ma almeno abbiate la gentilezza di pagarci lo psicologo.

Ecco, penso che dopo la sconsiderata frase del principe
Biancaneve diventerebbe così
Mi sa che sto facendo le prove per lo sclero definitivo ragazze, ma io avrei voluto vedere la faccia di Biancaneve se il principe, dopo averla baciata, le avesse detto: "Biancanè, io però non voglio una cosa seria". Insomma anche la Disney ci insegna che se un tizio ci bacia poi ci stai insieme, FINE DELLA DISCUSSIONE.
Detto ciò, io comunque credo di aver smesso di aspettare il principe: ormai l'unico azzurro in cui credo è quello di Claudio Marchisio in tenuta da nazionale. ;)
Ho finito lorsignori!
Baci 3xtraordinary! <3


Photo Credits:
www.tumblr.com
disneyprincesses.forumcommunity.net
Story Credits:
- tratto dal Vangelo: "Prendi una donna, dalle uno smartphone"

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Letterina a Johnny Depp (#mainagioia)
Questa mattina mi sono imbattuta in questa foto, magari molte di voi l'han già vista da tempo e io sono in ritardo, ma nonostante questo, con tutto lo shock che ho in corpo, ho deciso di scrivere una lettera a Johnny Depp perché LUI era l'uomo dei miei sogni e ora..oddio comincio che almeno capite quello che intendo.

Dear Johnny,
but what cazz happened to you? You eri so affascinant, so bello, so un pezzo di figo...and now?
Now I will be very sincera: I'm not talking about the panza. Panza is okay. Italian women love panza.
It's also okay if you want vestirti like a rockstar, but please, put a mano on the cuore and togli almeno the gilet in velluto of Maurizio Costanzo.
I want anche tell you about your capelli that you don't lavi da like two anni. I understand you are a bad boy, a pirate of Mar Tirreno...but pig miseria, Johnny! A cazzo di shower, sometimes, proprio no?
And if you continui a vestirti like "poro nonno", you break our cuori. Capisci? Without your giacche di pelle, it's una tragedia!
You eri the fico ribelle who can salvare us from these rincoglioniti di uomini italiani in mocassins and risvoltino!! :(
I have scoperto also that Amber ti ha chiesto il divorzio! Johnny, I know that donne often dicono "L'uomo ci piace vero, sudato, virile!", but we diciamo a sacco of stronzate Johnny! We are quelle che dicono David Beckham, pensano a Cristiano Ronaldo but poi stanno insieme to macellaio del paese with il double mento. Do you understand, Johnny?
Now però listen to me: Amber is a stronza. Okay,she's a fica da paura, but un po' also a fica of wood. You have to andare avanti and stay sereno, because you have noi: noi that ti amiamo also if you don't vedi a shampoo neanche for mistake.
xoxoxo
Kisses 3xtraordinary Johnny <3
                                                                                                                          -M.

Photo credits:

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Una tragedia annunciata: prendere il sole. Breve guida per sopravvivere in spiaggia

L’estate, la stagione che tutti aspettano, amano, elogiano, ma soprattutto sopravvalutano parecchio. E il caldo torrido e le zanzare e  l’eritema e la sabbia e la salsedine e i capelli rovinati e l’umidità e chi più ne ha,  più ne metta.
Ma vi pare che con l'eritema faremo foto così WOW?! Ma neanche nei miei più goduriosi sogni selvaggi proprio.

A quanto pare, però, io sono l’unica a notarne i difetti, perché tutti non vedono l’ora di partire per il mare.
Che io sia un’anima tormentata è cosa assolutamente certa e provata, eppure io questo fatto di “andare al mare” a “prendere il sole” non lo capisco; insomma, sembra quasi  sia stato stipulato un accordo non scritto a un certo momento, a me ignoto, della storia.
Ma perché? Non possiamo fare altro?
Non possiamo scrivere commenti odiosi agli youtuberz come ormai fan tutti?
Stalkare la persona che ci piace sui vari social?
Ho capito che c’è il mare e che dobbiamo godercelo, ma io, creatura cittadina, sono certa che il mare comunque rimarrà lì per altri milioni di anni e io potrò comunque godermelo quando ne avrò voglia, ma in estate non ce la faccio. NON. CE. LA. FACCIO.
Non fa caldo, fa un cazzo di caldo africano e mi tocca lottare tra l’abbassamento di pressione e la mancanza di energia, ma la spiaggia….ecco, la spiaggia è ancora peggio. La spiaggia è proprio quel posto che ti innervosisce fino a toccare il livello 12 della Scala Mercalli e ciò significa solo una cosa: grande catastrofe. I granelli di sabbia che si infilano ovunque, la crema che per quanto tu la possa spalmare non si sarà MAI assorbita a sufficienza e non appena entri in acqua, esci e (CLASSICO) ti rimane l’alone bianco. Ma continuiamo: gli insetti che ti perseguitano, lo slippino sugli altri, le urla degli altri, la palla di quelli che giocano a beach volley che immancabilmente finisce in testa a te, i capelli VS la salsedine che diventano pagliuzza pronta a spezzarsi alla prima spazzolata e, per concludere, tutti i pallini del lettino impressi sulla pelle.
Sì, nonostante io sia sempre andata al mare, IO in spiaggia non sono in grado di starci. Siamo tutti lì, uno ammassato sull’altro, tutti sudati e incremati, dunque appiccicaticci, urlando come scimmie al vicino di ombrellone e il pranzo nel mini frigorifero portatile; mentre io, appollaiata sulla sdraio, fisso tutto ciò pensando: perché dovremmo prendere il sole ora? Ok, siamo tutti più belli abbronzati , ma se TUTTI prendiamo il sole in massa che senso ha? Lo fate per poi ritrovarvi alla sera con lo stesso colorito arancion-rosso (sì, nuovo pantone) a ballare i balli di gruppo con il gruppo dell’animazione?


Ok, sono certa di essere io il problema: ho le lenti a contatto che rinsecchiscono, ho la cellulite a cui devo badare,  ho i capelli di un Enzo Paolo Turchi che si è pettinato secondo il manuale “L’arte della pirotecnica”, mi annoio , sono afflitta dall’incresciosa doppia ricrescita del pelo e sì, BREAKING  NEWS, non esiste un metodo indolore per depilarsi e io odio fare la ceretta. Lo dovete sapere: fosse per me sarei una scimmia.
Come sopravvivere a tutto ciò? Infilatevi le cuffiette e sdraiatevi beatamente sul lettino. Ah no, quasi dimenticavo: per quanto sia alta la musica che ti spara nelle orecchie, mi dispiace, ci sarà sempre il vicino di ombrellone che griderà alla moglie “La Portman attrice…sette lettere…Naaaa??”, che ti farà sobbalzare dallo spavento. Non importa, capita, rimettiti le cuffiette. Oh certo, senti un lieve solletichio al braccio destro, “oddio sarà sicuramente un calabrone, di sicuro uno di quelli 2.0 mortali”. Ti rialzi colta da un panico improvviso e:“Ah no, erano solo capelli, menomale!”.
Io le cuffie me le rimetto, ma davvero ragazze, mi dispiace, non so proprio come sopravvivere…consolatevi con i bagnini pronti a salvarvi e qualche cocktail. Abbondate pure tranquillamente nel caso la situazione si facesse tragica.


Baci 3xtraordinary!!
Foto credits:
www.google.it


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La fortunata serie di “CONSIGLI STUPIDI” continua. Oggi parliamo di come possiamo stare calme nonostante a volte sembri che le persone che ci circondano facciano di tutto per farci incazzare come delle vespe.
Nel caso ve lo stiate domandando: sì, anche oggi ho i fashionissimi calzini colorati e sì, il mio fidanzato è ancora lontano per lavoro.
Se in una scala del dolore in cui 1 è la scena al rallentatore dell’ombretto MAC che si sgretola in cenere nel lavandino del vostro bagno, provocando un rumore secco, e che il vostro cuore ormai in briciole e colmo di disperazione associa agli scenari polverosi e mortali di Sentieri Selvaggi 10 è il dente del giudizio che spunta, e ti gonfia la guancia il giorno stesso in cui dovete uscire con la compagnia del vostro ragazzo e sapete perfettamente che ci sarà COLEI che vi guarderà con aria compassionevole, mentre dentro di sé starà esultando della vostra impresentabilità con la stessa enfasi che ci mise  mio padre ai Mondiali del 2006…bene, complimenti! Avete raggiunto il massimo livello di crisi, cioè con una fame da otaria che ti fa solo esclamare, con voce a metà tra la disperazione e la risatina isterica: “Ah fame?! Ma hello premestruo my old friend!!!”, una lotta in corso con un insetto preistorico che ha deciso che la tua camera è la sua nuova abitazione, i capelli che sembrerebbero più pettinati se avessi passato la notte a rotolarti con un cane bagnato in giardino, milioni di libri da studiare e, ciliegina sulla torta,  la crema anti-cellulite che son due giorni che ti dimentichi di metterla.
Ma tranquille, siete nel posto giusto. Ecco una breve lista di consigli tutti egualmente idioti, ma utilissimi per lo STAY FIGA anche se la vostra vita al momento vi sembra una mera esistenza di strazio e disperazione.

NUMBER ONE
Siete in casa da giorni e avete paura di uscire perché pensate di prendere fuoco al sole? Indossate il pigiama o peggio, la tuta in acetato  perché dovete studiare e mettervi un paio di jeans vi sembra sprecato per un’azione così stressante e noiosa? State per essere ingaggiate nel ruolo di mamma orsa per rifare la scena dell’attacco a Leonardo Di Caprio in Revenant a causa della coltre di pelo che ormai riveste la vostra superficie corporea?  Ecco, vedete di alzare il vostro lato B dalle sedie o dal divano e andate a lavarvi i capelli e a farvi la ceretta ANCHE SE SIETE IN CASA A PARLARE CON LE PIANTE. Siete tutte bellissime sotto quell’abbruttimento e vi sentirete subito in pace con voi stesse.

NUMBER TWO
In questi momenti di crisi nera dovete pensare che qualcuno vi stia guardando. E’ inutile che vi lamentate di voi se poi non avete voglia di fare nulla, dunque immaginate ci sia una telecamera o che la sua ex vi conti le smagliature o vi controlli la cellulite. Ci si fa per caso vedere così? Mentre ci si ingolfa di M&M’s, Pan di Stelle, cioccolata o il tonno in scatola Rio Mare e altri cibi dell’esasperazione? NO. Sistemate il tugurio in cui sopravvivete, truccatevi e profumate le lenzuola o i cuscini. Essere carine in un ambiente carino aiuta ad avere pensieri carini.

NUMBER THREE
Io sono riuscita a superare con grandissima, ENORME, maturità il fatto di non poter cantare I will always love you con la mia amica senza crepare i vetri della macchina, ma fidatevi cantare in macchina con il volume a 26 è un’esperienza meravigliosa, quasi terapeutica. Sfogate il vostro dolore fingendo di essere ad un concerto. Risultati garantiti.

NUMBER FOUR
Se non avete ancora intenzione di separarvi dalla vostra coperta pelosa, nella quale siete avvolte da giorni manco foste un bruco, passate una bellissima ora a fingere di vivere come in un telefilm: con l’intimo coordinato e immaginando di sfilare per Victoria’s Secret, i vestiti all’ultima moda, candele profumate (oppure accendete il camino nel caso sia inverno) e preparatevi qualcosa di sfizioso da mangiare con la stessa gioia di quelli della pubblicità che mettono la pasta nella più bella pirofila che hanno il casa per servirla con uno smagliante sorriso. Tranquille, non lo fa nessuno e noi in questa casa ci si ciba come scimmie direttamente dalla pentola.
Se invece vi preparate qualcosa di freddo servitela su un vassoio chic e rendete il tutto molto più Instagrammabile.
Ecco, tipo così.


NUMBER FIVE
La vostra peggior nemica ha pubblicato  una foto e adesso siete incazzate e invidiose come un cobra? Bene, focalizzatevi sui vostri punti di forza. Non cominciate a pensare che non avrete mai quelle tette così piccole/così grosse, quelle ciglia lunghe o quelle gambe da stambecco. Io ho i brufoli però vado fortissima sulle anche, in particolar modo quei pochi centimetri che si incavano.

Va bene il crogiolo nel dolore, ci si odia, si fanno i malocchi (perché alla fine siam donne), ma poi si accettano i nostri difetti e si è se stesse, si esce e ci si migliora.
Alla prossima puntata!!

-M e i suoi calzini.
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CONSIGLI ‘MBECILLI PER RAGAZZE INCAZZATE COME UN MAMBA NERO, VELENOSE, SANGUINARIE E CARNIVORE

Stasera Grey’s Anatomy, Dottor House, Chi l’ha visto, Uomini e Donne e tutte quelle meravigliose puntate trash che di solito mi tengono attaccata alla televisione con una Kinder Pinguì in mano, incurante della MOLTO TROPPO imminente prova costume, non ci sono. Ho quindi pensato di creare questa rubrica di consigli senza dimenticare il tema della moda e del prendervi cura di voi stesse...infatti, sto scrivendo con dei coloratissimi calzini molto glamour e molto allegri, da portare quando la tristezza è alle porte.




Ma soprattutto quando il vostro fidanzato è lontano per lavoro e non li può vedere.



Insomma, come potete capire ho un sacco di tempo per scrivere…ah già, ci sarebbe la sessione estiva, ma non importa (notate pure con orgoglio questa calma apparente che mi porterà ad un crollo isterico il giorno prima dell’esame, ma DETTAGLI).
Bene, non divaghiamo…
Dunque ecco alcuni consigli per non abbottarvi di cioccolata o merendine ipocaloriche:
Se in una scala del travaso di bile in cui 1 è la scena in cui il vostro correttore non corregge affatto quel brufolo enorme, puntualmente piazzato nel centro della vostra faccia, rosso di stress e talmente enorme che per un momento avete pensato di trasformarvi in un meraviglioso unicorno (a questo proposito vorrei salutare il mio amico Massimone, il brufolo da sessione: “Bentornato mitico!”) e 10 è il fidanzato, lontano per lavoro, che voi immaginate sdraiato su centinaia di unti corpi femminili, svedesi e nudi, vi trovate al livello massimo di ira, ovvero con la faccia stravolta, un occhio più piccolo dell’altro, qualche tic nervoso qua e là, i capelli esplosi, nella testa scenari mortali che nemmeno Final Destination si poteva immaginare, la sua ex dimagrita, un vostro nuovo brufolo, lo smalto che sembrava asciutto e invece si è sbeccato, il tacco rotto, la cugina sapientina che ci tiene a darti consigli sulla tua vita sentimentale, facendoti sembrare la Bridget Jones del nuovo millennio, le incomprensioni e, più in generale, un’intolleranza profonda per il genere umano che sta aumentando con il passare delle ore, minuti, secondi.
KEEP CALM!! La rabbia è una cosa meravigliosa se sappiamo sfruttarla al meglio.


NUMBER ONE
Mantenere la memoria allenata è importantissimo (soprattutto se in famiglia ci son stati casi di Alzheimer). Potrete ricordare in questo momento vascolare cerebrale tutti quelli che nella vostra vita vi hanno fatto arrabbiare e potete applicare loro e alla famiglia, fino al grado di parentela che preferite, un fantasioso, colorato, giocoso, meraviglioso neologismo. Io avevo una nemica di nome Valeria sul cui piano di omicidio ho indugiato per molto tempo, studiandolo nei minimi dettagli; ora, essendo maturata, quando uccido le zanzare, le chiamo con i nomi delle persone che non sopporto o che comunque non ho sopportato: “Ti ho beccato alla fine Valeria!” o “Presa, Ornella!”.


NUMBER TWO
Lo scoppio d’ira è l’occasione giusta per arricchire il vostro vocabolario personale. Ovviamente intendo parlarvi di parolacce e improperi. Avete mai pensato ai sinonimi di “coglione”? Minchione, babbeo, scemo, cervello di ghiandola spermatica. Ebbene sì, possiamo utilizzare anche il lessico dell’anatomia. L’italiano è una lingua meravigiosa e potete spaziare nei vari dialetti per far uscire la rabbia dal vostro corpicino.


NUMBER THREE
A quante di voi, durante una grossa incazzatura è venuta voglia di demolire tutto a colpi di spazzola, cornetta del telefono (per l’amore di Gesù, attente a non chiamare nessuno!), cellulare, piatti e qualsiasi oggetto che vi capiti sotto mano?!. Mentre scorrazzate per casa imprecando con svariati idiomi e con vostra madre che vi segue buttandovi addosso acqua santa e facendosi il segno della croce, mi raccomando, non rompete oggetti che poi vi pentite. VI PENTITE MOLTO. Invece di rompere, uscite: sistemate il giardino, piantate fiori colorati (io amo i cactus in realtà, anche se due mie piante grasse sono morte, pace all’anima loro). Passate l’aspirapolvere, rifate il letto, pulite i vetri e riassettate il bagno…insomma, calmatevi a colpi di spugna e CIF.

NUMBER FOUR
Last but not least grande consiglio, forse il più stupido, ma contemporaneamente il più utile. Se con la forza mistica che vi assale in un momento di ira funesta sareste in grado di sterminare un gruppo di elefanti strangolandoli con le vostre stesse manine, amiche mie, è ufficialmente il momento di spalmarvi la crema anti-cellulite!. Avanti, coraggio, prendete il barattolo che vi congela le gambe facendole diventare tutte rosse a mo’ di Fragolino e finalmente, potete eseguire il comando scritto sul retro della confezione: “Applicate effettuando un vigoroso massaggio”. Penso che non avrete grossi problemi, dunque iniziate a spalmare quella crema come se doveste impastare 5 Kg di pasta frolla. Risultati garantiti.

NUMBER FIVE

Siate sempre straordinarie, tanto poi la rabbia vi passa  e vi pentite di aver pianto (cavolo, cola il mascara!!) o di esservi quasi strappate i vostri meravigliosi capelli (poi non vi lamentate del balsamo che non funziona).



Alla prossima puntata! Baci 3xtraordinary.

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