sabato 29 ottobre 2016

Succhietti Nûby Natural Flex: super morbidi!

Cari lettori, buongiorno!
Anche questa settimana ho deciso di proporvi una recensione di un prodotto per bebè che trovo particolarmente interessante. Questa volta si tratta di un succhietto davvero innovativo: Natural Flex di Nuby.


Se vi dico che questi succhietti sono realizzati interamente in silicone, mi credete? Perchè, sapete, leggerlo è una cosa, testarli un'altra. Non mi sarei mai immaginata che fossero così incredibilmente morbidi. Scudo e tettina, realizzati entrambi in silicone, si fondono in un unico oggetto dal design estremamente innovativo.

Ma c'è di più. Un'altra caratteristica fondamentale dei succhietti Natural Flex è il movimento della tettina durante la suzione: essa infatti imita il seno materno e, grazie alle sferette in silicone poste sulla superficie, massaggia delicatamente le gengive del bambino.






I succhietti Natural Flex sono disponibili in varie forme e colori per seguire la crescita del bebè e adattarsi a qualsiasi esigenza.

E voi cosa ne pensate di questi succhietti innovativi? Li avete già acquistati? Altrimenti, li comprereste? Fatecelo sapere nei commenti!
Alla prossima <3






Per ulteriori informazioni a proposito dei succhietti Natural Flex o di altri prodotti Nuby potete consultare il sito: http://www.nuby.it/Pages/Home.aspx

venerdì 28 ottobre 2016

Mi hanno salvato le foglie gialle sui marciapiedi in autunno.


Quest'estate mi ha salvato il mare. Quando ancora avevo la testa troppo incasinata per pensare, quando ancora ero troppo confusa per stare bene con le amiche, con gli amici di una vita o semplicemente con me stessa.
Ho pianto tanto davanti al mare. Davanti a lui ho pianto tutto.
Mi hanno salvata i viaggi da sola in aereo-finestrini in cui si specchiano sogni e paure- e quelli in macchina con la radio accesa. Sentirmi salva nella taverna dell'amica del cuore, in sella ad una bici tra le affollate vie di Barcellona e in un locale all'aperto affacciato sul mare.
Mi hanno salvata le amiche. Quelle che se ne sono andate e quelle che non hanno mai smesso di esserci. Mi hanno salvata dagli uomini sbagliati, dalle paranoie notturne (ma anche quelle diurne), dal vuoto cosmico. Mi hanno salvata da me stessa.



Mani che hanno stretto le mie, spalle innaffiate di pianti, shot di tequila davanti al camino mentre si sciolgono i marshmallows, corse disperate verso un pullman in partenza, letti e bagni condivisi, figure di merda come se piovesse, il mal di piedi delle quattro del mattino, "ti va una pizza?" ovviamente sì.

Mi hanno salvata gli uomini che ho amato e che mi hanno amato a loro volta.
Quelli del fugace sguardo, delle prime volte, dei viaggi on the road, della mano che lascia la presa del cambio dell'auto e viene a cercare la mia . Che non importa se ora a stento ci si saluta perchè nel momento in cui l'amore finisce, certe emozioni e certi percorsi continueranno a vibrare per sempre. A fare parte di te.

Mi ha salvata la musica. Mi ha salvata talmente tante volte che ne ho perso praticamente il conto.
I testi imparati a memoria, i pomeriggi sintonizzati su MTV. I dolori affogati nel grunge, nel punk e nel rock'n roll. La musica mi ha insegnato ad essere onnivora e priva di pregiudizi, perchè la bellezza può risiedere in una melodia soul come in un giro di basso. La bellezza può risiedere ovunque tu voglia.
Mi ha salvato l'amore di chi mi sta accanto da una vita, il cielo blu in autunno, i romanzi d'amore, il profumo delle lenzuola appena lavate, la gentilezza di uno sconosciuto, un quadratino di cioccolato fondente . Mi ha salvato il non aver smesso di credere in me stessa anche quando non sapevo in cos'altro credere.

giovedì 27 ottobre 2016

Un grazie a VOI! || Reborn Baby Giulia ITALIA

Cari lettori, buongiorno!
Oggi ho deciso di scrivere un post un po' diverso dal solito, perchè sì, ci tenevo a ringraziarvi di cuore. Ma un momento, lasciate che vi spieghi meglio.
Non avrei mai -e dico MAI- pensato che i contenuti che pubblico su YouTube, Instagram e qui sul Blog sarebbero mai potuti interessare a qualcuno. E invece...
Partiamo dal presupposto che non ho mai avuto una grande autostima nè particolare sicurezza in me stessa, ma, quando faccio una cosa, la faccio col cuore. 
Ho deciso di tentare con i video in italiano anche se all'inizio mi sembrava un po' una pazzia. Perchè sì, insomma, quando sei la prima persona a proporre und determinato contenuto in una certa lingua ti ritrovi davanti un punto di domanda grosso come una casa. Ho pubblicato il mio primo video in italiano molto, molto, mooolto titubante, ma ho ottenuto quasi subito un riscontro positivo. E in quel momento ho pensato:
"Be', forse potrebbe davvero funzionare, forse un centinaio di iscritti potrei anche riuscire a racimolarli...". 
Non che io sia mai stata troppo in fissa con il numero degli iscritti, ma è senza dubbio un indicatore che il canle sta andando bene, che la risposta del "pubblico" è positiva. Questo è importante, almeno per me.
E poi, non si sa come, in qualche mese mi sono trovata ad avere 20mila iscritti. 21.707 in questo preciso istante. Se ci credo? No, vi assicuro che faccio proprio fatica a razionalizzare questa cosa!

Davvero, non avete idea di cosa significhi per me. Non che io sia quel tipo di persona che va in giro a urlare al mondo che ha un canale YouTube, un Blog o Instagram, anzi, tutto il contrario. Ma, vedete, è bellissimo svegliarsi la mattina e rendersi conto che qualcuno apprezza quello che faccio. Che quel cavolo di video -a causa del quale sono andata a letto alle 3 di notte- è piaciuto tanto. Che qualcuno ha lasciato un commento dicendo che gli ho tenuto compagnia per quei dieci o quindici minuti.
Ci tenevo a ringraziarvi con un post su questo Blog, perchè mi supportate tanto anche qui e lo aprezzo davvero.
Detto questo, GRAZIE A TUTTI coloro che apprezzano quello che faccio, GRAZIE!
Alla prossima! <3

Chiara

lunedì 24 ottobre 2016

P.S. I love you

Mettere la marmellata sul pane.

Preparare una cena veloce. Per due. Cedere l'altra metà del tuo letto. Fare spazio tra i soffici cuscini del divano.
Tenersi per mano in terra straniera, tra lo sfilare delle carrozze e i rintocchi dell'orologio.
Baciarsi. E poi abbracciarsi. Stringersi. Fondersi.

Avere gli occhi un po' umidi e il cuore in gola mentre aspetti una certa risposta al messaggio.
Minuti che sembrano ore. 
Dita che tamburellano sul tavolo della scrivania.
Poi rivederlo e lanciargli le braccia al collo. Dirsi qualcosa. Guardarsi a lungo.
Svegliarsi pigramente il giorno dopo. Una tazza di caffè al volo, una fetta biscottata, un bacio e andare.


Tornare a casa con il freddo fin dentro le ossa, la sciarpa fin sopra le guance e i capelli arruffati, tuffarsi in un abbraccio infinito e sentirsi come nuove, mentre i termosifoni segnano 25 gradi.
Condividere nuove esperienze.
Come una lunga passeggiata in un parco ricoperto di foglie gialle.
Come un concerto.
Come un cupcake al cioccolato.

Ci sono emozioni che , anche se sembrano essersi intiepidite, non smettono mai di pulsare.
Nella testa.
Negli occhi.
Nel cuore.
Divampano improvvisamente nelle pieghe di un sorriso, lungo le dita di una mano, lungo parole bisbigliate.
Ci sono complicità che non puoi spiegare, ma puoi solo imparare a viverle.
Ci sono sguardi carichi di significato, che si tessono nella completa indifferenza altrui.
Come onde radio che si muovono indisturbate da una città ad un'altra, che non desistono, nonostante le interferenze,
Nonostante il mal tempo.
Che sia un mese dedicato all'amore.

Di quelli che ci piacciono tanto a noi.
Di quelli alla Carrie Bradshaw o alla Rossella O'Hara.
Di quelli che sono belli così come sono.
Di quelli che ci rendono un po' meno cattive e decisamente migliori.

venerdì 21 ottobre 2016

Merenda Baby con banana e mela: veloce e facilissima! || Baby Ricette

Cari lettori, buongiorno!
Come probabilmente ormai saprete se mi seguite da un po', a me cucinare piace tantissimo. Qualche settimana fa ho pensato di proporre qualche ricettina anche qui sul blog, in quanto si tratta di idee facili e veloci, pensate per i piccoli ma sfiziose anche per i più grandicelli. Cosa ne pensate di questa novità? Vi piace? Lasciatemi un commento per farmelo sapere! :)

Ma cominciamo subito.
Oggi vi propongo una ricettina facile facile, una baby merenda che si prepara in soli cinque minuti!

Quello che vi occorre è:
- Mezza mela
- Mezza banana
- Un cucchiaino di miele
- Un biscottino solubile per bambini
- Latte a piacere

La preparazione è davvero molto semplice. Sbucciate la mela e la banana e tagliatele a pezzetti. Mettetele nel frullatore (o nel mixer) e aggiungete il biscotto sbriciolato, il miele e il latte. Frullate il tutto fino ad ottenere un composto omogeneo. Se dovesse risultare troppo denso, potete aggiungere altro latte.


Ed ecco fatto, la baby merenda per il vostro bambino è già pronta ed è una sana alternativa al classico omogeneizzato o yogurt.



E voi cosa ne pensate di questa ricettina? La provereste o l'avete già provata? Fatecelo sapere nei commenti!
Alla prossima <3

Prodotti mostrati: Tazza educativa con manici Nuby // Piattino Fisher Price // Cucchiaino in silicone Chicco // Biscotti solubili Crescendo Coop

mercoledì 19 ottobre 2016

Nûby: adoro i massaggiagengive Chewbies!

Cari lettori, buogniorno!
Oggi ho deciso di presentarvi un prodotto dal design particolarmente accattivante. Del tipo che sono passata accanto all'espositore e non potevo non averlo. Di cosa sto parlando? Dei massaggiagengive Chewbies di Nûby!
I massaggiagengive sono utilissimi durante il periodo della dentizione per dare sollievo alle gengive delicate del bambino e contribuiscono al passaggio dalla suzione alla masticazione, grazie alle diverse superfici presenti che stimolano i movimenti delle labbra e della lingua.
I massaggiagengive Chewbies sono morbidissimi e pertanto utilizzabili dai 3 mesi, oltre che facilissimi da impugnare o da legare ad una clip portasucchietto per il massimo della praticità.
Il loro design unico e accattivante li rende perfetti anche per le mamme più esigenti che cercano un massaggiagengive funzionale, ma con stile. Sono inoltre disponibili in varie forme e colori, per adattarsi ad ogni esigenza.
La confezione include il pratico bottoncino del TEST  che permette di testare la qualità del silicone Nûby anche prima di comprare il prodotto.
E voi cosa ne pensate di questi massaggiagengive? Li avete mai provati? Li comprereste? Fatecelo sapere nei commenti!
Alla prossima <3


Per maggiori informazioni su questo o altri prodotti Nûby, potete consultare il sito:  http://www.nuby.it/Pages/Home.aspx

martedì 18 ottobre 2016

Piangi e sarai libera

Le lacrime che scendono silenziose nel buio della tua stanza mentre cerchi di prendere sonno. Quelle che ti rigano il volto alla fine di una festa (è andata come è andata, non è andata come volevo).

Quelle che provi a trattenere con le tue forze- guardo in alto, respiro a fondo- "Davvero, non è niente, sto bene è la luce dei lampioni che mi fa lacrimare l'occhio".
Le lacrime che proprio non sei riuscita a nascondere e quelle che non hai permesso agli altri di vedere. Le lacrime che ti hanno rovinato il trucco nei momenti meno opportuni e quelle che ancora non sei riuscita a piangere.
Le lacrime con cui avresti potuto scatenare una pioggia battente che solo Londra conosce e invece hai preferito far cadere ad una ad una in religioso silenzio. Quelle lacrime che ti rigano il volto e bruciano sulla faccia. Le lacrime di cui ti sei vergognata, quelle che hai dimenticato, quelle del "non ce la faccio più".

Ci hanno cresciute con la convinzione che piangere sia una cosa da bambini, che a piangere siano i deboli, i falliti. Ed invece un giorno ti rendi conto che per piangere da adulti, ci vuole un coraggio incredibile, quasi immenso.
Riconoscersi fragili (noi che pensavamo di poter conquistare il mondo, sempre e comunque), mettersi a nudo (noi che rifuggiamo la prova costume, figuriamoci il nudo integrale dell'anima), fermarsi a prendere fiato (noi che viaggiamo sempre con il turbo), affrontare l'infelicità, chiedere aiuto: sì, piangere da adulti significa fare tutte queste cose insieme. E richiede tanto coraggio.


Ma è proprio il coraggio a renderci liberi- dagli schemi, dalle convenzioni sociali, dall'orgoglio- e la libertà è l'unica cosa che può ricondurci a noi stessi.
Il punto di partenza per la tua felicità.

Sì, ogni volta che piango (ed ammetto-ahi che dolor!-che in questo periodo sta capitando un po' spesso) sento di fare un regalo a me stessa: è solo un periodo di merda e tu sei umana e quindi va bene così. Ne usciremo.
Sì, come queste lacrime qui ne usciremo anche noi.

lunedì 17 ottobre 2016

Libera come l'aria, coraggiosa come il vento e impavida come un'onda del mare.

Che tu possa essere libera, ovunque sceglierai di andare. All'Università, in discoteca, a Machu Picchu. Che tu possa camminare a testa alta. Chiunque sceglierai di amare, un uomo, una donna o solo ed esclusivamente te stessa.

Ti auguro la spensieratezza dei 20 anni e la crisi dei 30, perchè entrambe ti aiuteranno a capire cosa vuoi veramente (o forse no, ma va bene lo stesso). Ti auguro un amore che ti faccia piangere, a patto che in futuro ti insegni a scegliere quelli che ti fanno sorridere. Ti auguro un'amica fidata, un qualcuno che creda in te e una famiglia disposta a combattere al tuo fianco. (O di essere talmente forte da cavartela da sola).
Che tu possa sentirti bella, esattamente come desideri. In jeans, in minigonna o in pigiama. In un corpo che ti faccia sentire a casa, senza dare troppa importanza ai canoni della televisione.
Che tu possa decidere cosa fare del tuo futuro e che nessuno possa importi un amore, una professione, un orologio biologico per la fertilità.
Che tu possa fare l'amore senza sentirti sporca o fuori posto. Che tu possa fare l'amore sempre e solo e quando tu ne abbia voglia.
Ti auguro la tenacia di un carro armato e la delicatezza di un fiore. Ti auguro animo puro e solidarietà verso le altre donne. Una mano pronta a tendersi, un cervello che vada per la sua strada, un cuore lontano dalla mediocrità.
Che tu possa imparare a fregartene dei giudizi, qualsiasi bocca li pronunci. Perchè sei nata con il diritto di essere la donna che sei. Perché come ha scritto Jovanotti: "Quello che sei, dove vai, ciò che vuoi, lo sai soltanto tu".

Che le ferite che hai collezionato non ti facciano male al punto di ucciderti, ma che ti diano la forza di ricominciare. Che tu possa rinascere dal dolore, dal vuoto e dall'oblio.
Ti auguro di essere libera come l'aria, coraggiosa come il vento e impavida come un'onda del mare.
Ti auguro di non tradirti, accontentarti, arrenderti o soffocarti. Mai. 
Ti auguro un sogno ed un pugno di libri.

Che tu possa essere più forte di qualsiasi orrore e violenza.

sabato 15 ottobre 2016

Tra bambole Reborn e Università || Reborn Baby Giulia ITALIA

Cari lettori, buongiorno!
Come state? Io sopravvivo... tra bambole Reborn, Università e tanto altro. Oggi ho deciso di parlarvi un po' di me, visto che ultimamente è una delle richieste più frequenti. Iniziamo col dire che, da una settimana a questa parte, passo il mio tempo sugli autobus per andare e tornare dall'Università. Bello, vero? Soprattutto quando piove (come ieri).
Torno a casa e sono già le 18, magari non ho nemmeno pranzato (o ho pranzato alle 11 perchè, ahimè, la pausa era a quell'ora) ma ho voglia di fare merenda. Mi preparo un frullato all'alba delle 18.15 e mi avvolgo nella copertina di pile perchè si congela. Ah e poi ceno alle 19.30. Giustamente.
Alle 21 il mio orologio biologico mi ricorda che è "ora di pubblicare una foto su Instagram". Vi assicuro che il pensiero di postare una foto mi sfiora sempre alla stessa ora tutti i giorni. Non è assurdo? E' come quando viene fame all'ora di cena. Mmmh, forse ho qualche problema serio, io.
E se per caso mi sono dimenticata di scattare nuove foto alle reborn, mi tocca accendere tuuuuutte le luci di casa per cercare di ricreare un ambiente luminoso, quando fuori ci sono già la luna e le stelle.

Sbatto le palpebre un paio di volte e dalle 21 mi ritrovo a mezzanotte senza nemmeno accorgermene. Bene. E non ho ancora fatto nulla! Il che vuol dire che corro da una parte all'altra recuperando i quaderni che mi serviranno il giorno dopo, preparando i vestiti da indossare, rispondendo alle email e così via. E di solito si fanno le due di notte. Ah, poi magari mi metto a letto con il PC per editare un paio di video per YouTube da mandare online qualche giorno dopo... e ho ancora il coraggio di lamentarmi quando, alle 6.30 di mattina, suona la sveglia e io mi riscopro per niente riposata, finendo per collassare in posizione eretta alla fermata dell'autobus, mentre piove, fa freddo e mi congelo.
E poi hanno anche la faccia tosta di venirmi a dire che io passo la mia settimana stando a casa a preparare il latte alle mie reborn! Ma magari! ;)
Alla prossima! <3

venerdì 14 ottobre 2016

Keep calm...tua sorella

Sono stanca. Sono profondamente stanca di essere donna.
Donna in età fertile per la precisione.

Certo probabilmente anche se avessi avuto 10 anni avrei comunque trovato un buon motivo per lamentarmi, d'altronde la lagna è parte integrante della vita di una femmina: noi donne abbiamo sempre qualcosa in mezzo alle ruote del karma. E non si tratta certo di un paio di scarpe fuori posto.
Oggi è uno di quei giorni lì. Quei giorni in cui tutte le forze del male dell'estetica, dal pelo incarnito al brufolo sul mento, si vengono  a concentrare nello stesso corpo femminile: la sindrome premestruale. Un nome articolato, di quelli per cui vanno pazzi tutti i fanatici dello spelling e della divisione in sillabe: due parole talmente musicali e piacevoli che a confronto le poesie in rima baciata di Gianni Rodari sembrano i titoli del telegiornale.
Questo finchè non ne conosci il significato.

Ognuna di noi vive il periodo premestruale in maniera diversa: c'è quella che manco se ne accorge, dal momento che non-c'ho-tempo-di-farmi-la-piega-figuriamoci-per-ste-stronzate-qua, c'è quella che se ne accorge ma non dà a vederlo (che poi io non sono sicura dei margini di successo di questa filosofia), c'è quella che non se ne accorge e te lo fa notare (per la precisione con tutto ciò che le capiti sotto mano) e c'è infine quella in cui sono gli altri a non notarlo, visto che quella lì ogni giorno c'ha una parola buona per qualcuno.
Se le donne quindi si sentono scoppiare come una macchina del caffè avvitata male e se sentono l'esigenza di risvegliare il camionista che c'è in loro, lanciando improperi a destra e a manca, gli uomini assistono sconcertati. E non mi sorprenderebbe se alcuni di loro si fossero nel frattempo muniti di giubbotto antiproiettile e iscrizione ad un corso di autodifesa.
C'è quello intelligente che ti gira alla larga.
C'è quello coraggioso che cerca di coccolarti.
C'è quello attaccabrighe che ti risponde a tono.
E poi c'è quello imbecille che ti dice : "stai calma".

Ora, tesoro, io non so perchè alla tua veneranda età ancora ti ostini ad usare il verbo calmare, modo imperativo. seconda persona singolare, nei confronti della tua donna. Lascia perdere tutte quelle minchiate del keep calm e carry on: con noi questa roba del calmarsi non attacca proprio.
Io dico, sei nato maschio e per tua natura pronunci nell'arco della tua vita un terzo delle parole che io sono in grado di pensare, almeno escitene con frasi intelligenti: che so, dimmi "amore come ti sta bene quel vestito!", invece che fare quella faccia da cassa integrazione ogni volta che esco dal camerino, Guardami dritto negli occhi e dimmi "andrà tutto bene", invece di attaccarti al telefono a chiedere consigli a tua madre: no, noi dell'uomo che ci dice stai calma proprio non sappiamo cosa farcene. Se non carta da macero.
Noi donne passiamo metà della nostra vita ad essere filosofiche, romantiche, frivole e fondamentalmente delle gran rompicoglioni: l'altra metà la trascorriamo a piangere. Escludendo le delusioni amorose, il travaglio del parto e le repliche di Grey's Anatomy, per il resto, piangiamo senza un apparente motivo. Così, tanto per vincere la ritenzione idrica. E poi ci sono quei giorni lì, quei giorni in cui avresti bisogno unicamente di un bagno rilassante, una coppa di gelato alla fragola in cui affogare i pensieri e qualcuno che ti dica ti amo.
Non un ti amo qualsiasi, ma un ti-amo-proprio. un ti amo che come-ti-sopporto-io-nessuno-mai.
Ecco tesoro, stai calma dillo a tua sorella o alla segretaria che reclama le ferie.
Vieni qui, dammi un bacio sulla fronte e stringimi forte.

Ok, non così forte.
E già che ci sei, levati quei fantasmini bianchi che mi fai venire il male di vivere.

mercoledì 12 ottobre 2016

Nûby: il biberon anticolica innovativo!

Cari lettori, buongiorno!
Oggi ho deciso di parlarvi di un prodotto che trovo particolarmente interessante e innovativo. Si tratta del nuovo biberon anticolica con sacchettino pre sterilizzato di Nûby Natural Touch, sistema che risulta essere il più simile all'allattamento al seno.

Il biberon è semplicissimo da assemblare: basta inserire al suo interno un sacchettino sterile, versarvi il liquido e avvitare la ghiera con la tettarella SoftFlex in silicone medicale. Il sachettino collassa su se stesso mentre il bimbo succhia, proprio come avviene per le ghiandole mammarie dove il latte è prodotto e conservato durante l'allattamento al seno. Questo sistema, inoltre, permette di eliminare completamente l'aria all'interno del sacchettino facendo una leggera pressione con le dita attraverso il foro posto sul fondo del biberon.

I sacchettini pre sterilizzati consentono un allattamento sicuro e protetto anche fuori casa e sono disponibili in confezioni da 50 pezzi.

Il biberon è disponibile in vari colori e la confezione include la tettarella SoftFlex a flusso lento ideale per latte materno, the e acqua, e 5 sacchettini sterili.
E voi cosa ne pensate di questo biberon innovativo?! Fatecelo sapere nei commenti!
Alla prossima <3



Per maggiori informazioni su questo o altri prodotti Nûby, potete consultare il sito:  http://www.nuby.it/Pages/Home.aspx

martedì 11 ottobre 2016

Le 21 cose di cui noi donne vogliamo essere liberate

  1. I peli superflui (che siano bruni, biondi o rossi non si possono proprio tollerare).
  2. La ricrescita a vista (ORRORE).
  3. La prova bikini (quest'estate tutte a Cortina?!
  4. Gli stronzi (cioè un po' stronzi ci piacciono, sono quelli recidivi che ci fanno salire l'Ade).
  5. Il ciclo mestruale (sono sicura che non sia davvero necessario spiegare il perchè).
  6. La sindrome premestruale (soprattutto per quanto concerne dolori e paranoie, che alla fine sfruttarla come valvola di sfogo non ci dispiace più di tanto...)
  7. Le modelle di Victoria's Secret (mi piacciono troppo i biscotti e loro mi fanno crollare l'autostima).
  8. La dieta (altro che Belen Rodriguez, voglia La Venere di Willendorf come nuovo prototipo di bellezza)
  9. I senza palle (che farebbero bene a donare i loro testicoli alla scienza, piuttosto che fargli fare la muffa nello slippino bianco).
  10. Le ex amiche (magari-vi.si.stacca-la-manicure).
  11. Gli ex compagni di scuola delle medie che dopo che ti hanno aggiunta nel gruppo di Facebook e hanno avuto la possibilità di ammirare la tua trasformazione da brutto anatroccolo a cigno, si attaccano come le verruche alla piscina comunale.
  12. I limiti di peso del bagaglio a mano, ma anche quelli del bagaglio da mettere in stiva (che a 'sto punto faccio prima a fare shopping in aeroporto).
  13. Quelle alte, belle e con il culo a mandolino che ci provano con quello che ti piace.
  14. Quelle alte, belle e con il culo a mandolino in generale.
  15. Le attese (alla fermata del pullman, allo sportello della segreteria universitaria, davanti allo schermo del cellulare).
  16. Quelli che per chiederti di uscire sembra che abbiano bisogno dell'insegnante di sostegno.
  17. Le persone indecise (che a noi non ci piace perdere tempo).
  18. Il mal di piedi post serata in discoteca.
  19. Le paturnie adolescenziali del sono brutta-grassa-nessuno-mi-ama (che tanto lo sappiamo già che ce le porteremo dietro per tutto il resto della nostra vita).
  20. Gli uomini che hanno abbracciato la filosofia dell'ala di gabbiano, della lampada UV e dello slippino.
  21. Gli uomini che per sentirsi tali ti umiliano.
Non ho messo la cellulite e le repliche de La Signora in giallo perchè faceva old scchool e noi vogliamo mantenerci giovani.

lunedì 10 ottobre 2016

A Bimbinfiera 2016 con una bambola reborn || Reborn Baby Giulia ITALIA

Cari lettori, buongiorno!
Sabato 8 ottobre io e la mia amica siamo andate a Bimbinfiera, un salone espositivo interamente dedicato alle famiglie con bambini fino ai 10 anni. Sì beh, noi ci abbiamo portato la bambola reborn Anna Lou, perchè di bimbi da portare non ne avevamo...

Se avete visto il video VLOG che è uscito sul mio canale YouTube (Reborn Baby Giulia ITALIA) vi sarete già fatti un'idea di come sia andata la giornata... è stato molto divertente, ci siamo documentate a proposito delle novità in commercio e abbiamo recuperato parecchi prodotti interessanti da presentarvi qui sul blog. In particolare, ringraziamo Nuby che ci ha omaggiato alcuni prodotti nuovissimi che vedrete molto presto.
Tra culle e trio esposti, conferenze informative, aree destinate al gioco, gare di cambio del pannolino (il papà più veloce sembra aver battuto ogni record con il tempo di 14 secondi, correggetemi se sbaglio... in ogni caso, complimenti!) e zona ristò stracolma di seggioloni, l'atmosfera era piuttosto frizzante e non credo di aver mai visto tante famiglie tutte insieme. Una bella giornata dedicata ai più piccoli, insomma.
Vi starete chiedendo se Anna Lou, in tutto questo, sia passata inosservata e la risposta è... sì, a parte un paio di situazioni, quando la stava tenendo in braccio la mia amica e quindi non era nel marsupio. Una mamma con una bambina in braccio si è avvicinata chiedendo di poterla vedere, perchè era "molto piccola"... ovviamente le abbiamo detto che si trattava di una reborn e non di un vero bebè ed è rimasta parecchio sorpresa, probabilmente perchè non conosceva queste bambole.

Vi lasciamo alcune foto scattate nel corso di questa giornata, perchè sì, ci siamo anche improvvisate fotografe per immortalare qualche momento carino.
E voi siete stati a Bimbinfiera? Cosa ne pensate? E se non ci siete mai stati, ci andreste? Fatecelo sapere nei commenti!
Alla prossima <3

sabato 8 ottobre 2016

AMORE STO MORENDO

No cucciolo, non stai morendo. Hai solo trentasei e sette di rialzo termico, molto probabilmente perchè ti sei divorato duemila teglie di lasagne e, come dire, il tuo metabolismo si è messo un attimo all'opera.
Molte di voi avranno notato, con l'avvento della stagione autunnale, che la maggior parte degli uomini impugna un termometro con la stessa serenità con cui noi impugniamo un Tampax: bastano un paio di Kleenex smocciolati e un blister di antibiotico, e il tuo uomo si sente in dovere di convocare il notaio, tanto per chiarire che la tuta della Juventus spetta all'amico del cuore e che il gatto e le tartarughe spettano alla fidanzata (Grazie amore bel regalo demmerda).

Un'unghia incarnita è per un uomo l'anticamera del piede diabetico, un mal di gola è un chiaro sintomo di tubercolosi: che poi, dove diamine pensi di esserti preso la turbecolosi? All'ultima partita di calcetto? O forse durante il pranzo di tua madre della domenica?
Fate vedere un ago ad un uomo e questo scapperà a gambe levate, manco gli aveste proposto una convivenza.
Gli uomini questa cosa dell'ipocondria ce l'hanno nel sangue, mica è colpa loro, è un po' come la storia del pettegolezzo o della fissazione per la linea di noi donne.E fondamentalmente la colpa è nostra. Perchè se non fosse per la sindrome da crocerossina del caizer che alberga in qualsiasi donna over 18, gran parte di queste lagne maschili non esisterebbero.
Amore mi esce il sangue dal naso.

Cucciolo! Vieni qui che ci penso io.
Amo, a te il sangue dal naso esce una volta ogni tre anni, mentre io ogni mese c'ho il ciclo, ma non mi sono fatta mettere in lista per una trasfusione!

Amore, ho uno strappo muscolare pazzesco!!
Amore mio, ti faccio un massaggio?
Pazzesco, dici? Mai quanto quello della mia ceretta di ieri.
Dovrebbero ideare dei corsi appositi per mogli e fidanzate, un po' come quelli di primo soccorso o di rianimazione per gli allenatori: "Come far capire al tuo uomo che non morirà per aver sbattuto il dito contro la scrivania", "Come far capire al tuo lui che andare a fare il vaccino non significa sottoporsi ad un'operazione chirurgica", ecc ecc.
Che poi fondamentalmente gli uomini si ammalano per due motivi: o perchè sono fragili e delicati come un'etoile dell'Opera de Paris che basta una folata di vento e già hanno la bronchite, o perchè (non prendiamoci in giro, è sempre così) la sera prima fanno i deficienti, della serie "non c'è la mia morosa, sono più leggero di una piuma", con maglietta a mezze maniche quando fuori gela la merla e il giorno dopo si ritrovano due tonsille grandi come le chiappe di Jennifer Lopez. (Bravo amore, vai ancora con i tuoi amici "in ciabatte nel locale, si va a comandare". VAI).
Ah...se gli uomini avessero il ciclo o dovessero partorire....
Quante volte abbiamo detto o sentito questa frase? D'altronde se il tuo lui si lamenta perchè ha preso una leggera botta al pollice giocando a basket, non oso pensare quante ne avrebbe dette nei giorni della sindrome premestruale. Altro che camomilla, altro che valeriana: per calmarlo probabilmente  avresti dovuto usare una pistola elettrica. Quindi sì, Signore, grazie: GRAZIE per aver adagiato sulle nostre fragili spalle il peso del ciclo, della gravidanza, della menopausa, della cistite, del metabolismo lento, della mammografia e della ritenzione idrica. Un po' come lo stirare le camicie o il buttare la spazzatura, preferiamo farlo noi, anche se magari abbiamo un rave party nell'utero, piuttosto che delegargli simili compiti e sentirlo brontolare tutto il giorno. PER L'AMORE DI GESU'.

E te lo ritrovi lì, il principino di casa, accucciato sul divano, con gli occhi lucidi e il broncio alla Oliver Twist, che ti fa quella vocina, un misto tra Calimero e Topo Gigio, chiedendoti gentilmente di mettergli una mano in fronte per sentire se scotta. Classico momento in cui, per quanto tu possa cercare di reprimere la crocerossina che c'è in te, ti si stringerà inevitabilmente il cuore e ti si spalancheranno le porte della maternità: un bacio sulla fronte, una spremuta piena di vitamine e una rimboccata alle coperte.

(Se quest'anno non  mi porti alle Seychelles amore, giuro che il mercurio te lo sciolgo in acqua al posto dell'OKI)

venerdì 7 ottobre 2016

3 accessori che adoro per le Bambole Reborn || Reborn Baby Giulia ITALIA

Cari lettori, buongiorno!
Oggi ho deciso di elencarvi i 3 accessori per bebè che preferisco associare alle bambole Reborn per realizzare foto e video o semplicemente per lasciarle "in posa", visto che si tratta di bambole da collezione.
La classifica è in ordine di preferenza, al primo posto troverete l'accessorio che preferisco. Cominciamo subito!
3. Al terzo posto ci sono le copertine, quelle morbidissime copertine dai colori tenui che creano da sole un nido avvolgente e molto realistico. A mio parere, non si hanno mai abbastanza copertine. Ne ho recentemente acquistate due, una bianca e grigia con un orsetto e l'altra azzurra con le stelline... per non parlare di tutte le copertine di pile, più o meno pelose, che ho per me. Credo proprio di essere diventata dipendente da questo tipo di shopping, vi prego, ditemi che non sono l'unica.

2. Al secondo posto ci sono i dou-dou. Non so se avete presente quei dolcissimi peluche che al posto del corpo hanno una sorta di copertina morbida morbida... ecco, io li adoro. E trovo che accanto alle Reborn stiano davvero benissimo, non trovate?! Specie quelli dai colori molto tenui, sono i miei preferiti!
1. E al primo posto?! Il ciuccio, ovviamente! Come ormai saprete, le bambole Reborn "richiedono" succhietti magnetizzati, ma trovo che da mostrare in foto, video, o semplicemente da appoggiare accanto alla bambola, quelli ancora completamente integri siano i migliori, anche perchè ultimamente le forme delle tettarelle sono così curate da meritarsi più visibilità. Un succhietto rovesciato, magari posizionato vicino alla bocca della Reborn, mi piace davvero molto da vedere in foto.
Quali sono gli accessori che preferite (o che preferireste) associare alle vostre Reborn? Fatecelo sapere nei commenti! :)
Alla prossima <3

giovedì 6 ottobre 2016

Bridget Jones's Baby. #maiunagioia, certo, le ha tutte lei!!!

Buongiorno ragazze!!
Oggi vi voglio parlare della nostra amata Bridget Jones, l'avete visto l'ultimo film?!
Io sì e penso che questa cosa del "se puoi sognarlo , puoi farlo" vi sta un attimo sfuggendo di mano cari amici registi.
Perchè una ci mette quasi quindici anni per uscire dal tunnel di Meredith e Derek (quello che all'inizio è simpatico come un orzaiolo e che, sempre all'inizio, non ti dice che è sposato, ma poi alla fine si rivela il classico principe azzurro che tutte vorremmo), di Licia che "incontra per caso Andrea e Giuliano" e poi finisce tra le braccia di Mirko dei Bee Hive (capelli osceni, ma comunque ricordiamoci che erano gli anni '80) e di tutti quei fighi di The OC...poi arriva Bridget Jones e ci riporta tutte sul lettino dello psicologo.

Ditemi voi se è normale che una si apre un mutuo tra estetista, parrucchiere, palestra e fidelity card di Zara, e poi arriva questa che sta alla femminilità come Chiara Ferragni sta ai carboidrati alla sera, e conquista TRE (non uno, TRE) fighi anglofoni, quando noi a malapena riusciamo ad instaurare un contatto visivo con il commesso caruccio della Coop. Commesso che, nella migliore delle ipotesi, si rivelerà essere gay.

Comunque stavo dicendo: nella sua trilogia cinematografica Bridget ha il potere seduttivo di un paio di Crocs (sì, sto parlando di quelle ciabatte dal gusto discutibile).
Conosce Mark Darcy e taaaac lo strega.

Conosce Daniel Cleaver e taaaaac lo fa innamorare.

Conosce Jack Qwant e taaaac lo smutanda.


(Mentre noi qui a stento si rimorchia ben vestite e truccate come la copertina di Vogue).
Ma la cosa peggiore è che Bridget Jones, deviando leggermente il tragitto casa-lavoro, è in grado di conquistare tre manzi uomini diversissimi tra loro (una roba che nemmeno i cacciatori più esperti di Pokemon rari):
Darcy il gentleman (all'apparenza scorbutico e freddo, ma che nell'intimità riscalda più di una stufa ad infrarossi), Daniel il play boy (che però- ma guarda un po'- per Bridget ha un debole speciale nonostante le mutande di flanella che avrebbero fatto scappare anche il più disperato in astinenza) e Jack il milionario (che non solo ha la fortuna di avere le sembianze di Patrick Dempsey-eh no- che le spettatrici o le si deprime bene o si appende il ciack al chiodo).
(Mentre noi si va all'università, ci si iscrive in palestra, si frequentano più feste di Rihanna e alla fine ci si imbatte sempre nel solito coglione uomo. E manco è detto che gli piaci.)
E la cosa più deprimente è che non importa quanti maglioni improponibili sfoggerà, su quante bucce di banana inciamperà e quanti goffi pensieri usciranno dalle sue labbra: Bridget rimorchierà duro che manco le modelle che spendono 5000 euro per rifarsi le tette da sfoggiare a Formentera.

"La rivincita delle bruttine" o "C'è speranza per tutte", non so, per me Bridget Jones ha più culo di tutte le sorelle Kardashian in realtà.

Che solo a lei poteva capitare la fortuna di andare ad un festival musicale (uno di quelli in cui le probabilità di incontrare un figo sobrio e senza sifilide dipende solo dagli effetti allucinogeni delle anfetamine che hai in corpo) ed entrare casualmente proprio nella tenda di Jack/Patrick Dempsey (per poi passarci una notte tra sesso e divertimento che manco al Paese dei Balocchi). Quando noi invece (come minimo) saremmo finite nella tenda di Giancarlo Magalli.
Non so raga, cosa posso dire: non laviamoci i capelli per due giorni, indossiamo gambaletti color carne abbinati a mutandoni di flanella elasticizzati, mandiamo l'estetista in ferie....e vediamo che succede.