Preparare una cena veloce. Per due. Cedere l'altra metà del tuo letto. Fare spazio tra i soffici cuscini del divano.
Tenersi per mano in terra straniera, tra lo sfilare delle carrozze e i rintocchi dell'orologio.
Baciarsi. E poi abbracciarsi. Stringersi. Fondersi.
Avere gli occhi un po' umidi e il cuore in gola mentre aspetti una certa risposta al messaggio.
Minuti che sembrano ore.
Dita che tamburellano sul tavolo della scrivania.
Poi rivederlo e lanciargli le braccia al collo. Dirsi qualcosa. Guardarsi a lungo.
Svegliarsi pigramente il giorno dopo. Una tazza di caffè al volo, una fetta biscottata, un bacio e andare.
Tornare a casa con il freddo fin dentro le ossa, la sciarpa fin sopra le guance e i capelli arruffati, tuffarsi in un abbraccio infinito e sentirsi come nuove, mentre i termosifoni segnano 25 gradi.
Condividere nuove esperienze.
Come una lunga passeggiata in un parco ricoperto di foglie gialle.
Come un concerto.
Come un cupcake al cioccolato.
Ci sono emozioni che , anche se sembrano essersi intiepidite, non smettono mai di pulsare.
Nella testa.
Negli occhi.
Nel cuore.
Divampano improvvisamente nelle pieghe di un sorriso, lungo le dita di una mano, lungo parole bisbigliate.
Ci sono complicità che non puoi spiegare, ma puoi solo imparare a viverle.
Ci sono sguardi carichi di significato, che si tessono nella completa indifferenza altrui.
Come onde radio che si muovono indisturbate da una città ad un'altra, che non desistono, nonostante le interferenze,
Nonostante il mal tempo.
Che sia un mese dedicato all'amore.
Di quelli che ci piacciono tanto a noi.
Di quelli alla Carrie Bradshaw o alla Rossella O'Hara.
Di quelli che sono belli così come sono.
Di quelli che ci rendono un po' meno cattive e decisamente migliori.
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