Non sono una signora, come canta la Bertè, ma non sono nemmeno la prima scema che passa.
Mi affeziono, soffro, rido, canto, suono, più semplicemente amo. Mi piace brindare: i compleanni, le feste, gli esami. Gli amori, i traguardi, gli affetti, le amicizie. I pezzi che si sono ricomposti, gli addii, le sorprese, gli incontri.
Credo nel Barbera rosso del pranzo della domenica, nella menta del Mojito con gli amici: penso che ci sia sempre il tempo per uno shot di tequila, per un bicchiere di strana vodka rosa in ottima compagnia. E al fegato ci penserò più in là.
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Voglio essere all'altezza: di qualsiasi cosa succeda, dei miei sogni e di chi mi sta intorno.
Sono curiosa, sono pettegola, ma non vivo di sola manicure. Sono combattiva e un tantino saccente. Sono velenosa quando serve, tenera quando meno te lo aspetti.
Vorrei un futuro con una grande, grandiosa carriera, con il cassetto vuoto perché i miei sogni li avrò tra le mani. Vorrei sentirmi libera di essere donna come voglio io: nel lavoro, in autobus, nei capelli colorati di rosa o lilla, nel mio tatuaggio sulla schiena, fatto senza aver timore e in quello che magari mi regalerò sulla caviglia, in tacco dodici o in un paio di ballerine ai piedi. Vorrei qualcuno che mi stimoli a vivere come voglio io, senza forgiarmi a sua immagine, vorrei crescere indipendente e senza paura. Vorrei un mondo che mi stimi e che mi stimoli, che mi faccia sentire donna e non semplicemente femmina. Lo vorrei anche per le mie figlie.
Un bacio 3xtraordinario a voi, non semplici portatrici di ovaie e utero, ma dispensatrici di amore e progresso.
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