mercoledì 31 agosto 2016

Vi piacete ma lui è fidanzato? Fidati, lascialo perdere!

Ebbene sì, care ragazze, oggi si torna a parlare di uomini. Un argomento a proposito del quale si potrebbero scrivere vere e proprie Odissee. Ma aspettate, lasciate che vi spieghi di che tipo di uomini ho deciso di parlarvi oggi. Si tratta della specie SONO-FIDANZATO-MA-CI-PROVO-LO-STESSO-CON-TE, una delle peggiori senza dubbio.
Mi auguro con tutto il cuore, per il vostro bene, che non vi capiti mai di incontrare un individuo appartenente a questo gruppo, ma, probabilmente, se state leggendo questo articolo è perchè, sfortunatamente, anche voi siste finite in mezzo alla situazione che sto per riportarvi qui di seguito.
Dunque, un ragazzo che voi sapete essere fidanzato afferma di essere in crisi con la propria ragazza e ci prova con voi? Bene, volete un consiglio da amica? NON CADETE NELLA SUA TRAPPOLA.
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Sì, perchè questo tipo di uomo è così subdolo da riuscire a farvi credere, in alcuni momenti, che davvero stia scegliendo voi, la ragazza in cui trova quello che nella sua relazione attuale non sembra avere. Vi bacia, non vi bacia, vi porta a letto, non vi porta a letto, lo scopo è sempre lo stesso: giocare con voi. Ah sì, perchè per lui è tutto un gioco, è divertente prendere in giro una persona e farle credere di tenere a lei e poi... E qui viene il bello, care ragazze. Sul più bello, senza una spiegazione o una motivazione valida, questo tipo di uomo si distacca da voi e vi lascia senza una risposta. E all'improvviso ogni speranza smette di essere una speranza, lui è tornato da lei. E se è ancora più subdolo e bastardo, si distacca da voi presentandovi la sua ragazza (a cui dovrete educatamente stringere la mano anche perchè lei, poveretta, non c'entra nulla) e, perchè no, baciandola davanti a voi. Voi, che magari un bacio come quello lo sognate da mesi. Voi, che avete sperato fino alla fine che lui facesse la scelta che vi avrebbe un po' cambiato la vita, letteralmente. E beh, sì, la vita ve la cambia anche così, ma anche ricevere un meteorite sulla testa avrebbe lo stesso effetto e farebbe probabilmente meno male.
La morale della favola? Se è fidanzato tornerà sempre da lei. SEMPRE. Voi sarete una seconda scelta in ogni caso, voi sarete messe da parte alla prima occasione. Lui non lascerà lei per voi, mettetevelo bene in testa. E, se proprio non volete crederci... beh allora auguri, perchè io ci sono stupidamente passata (ah quante illusioni!) e non lo auguro a nessuno. Aspetti per mesi un segno, qualcosa che ti dica che le cose stanno cambiando in meglio per te e poi ti ritrovi con una porta sbattuta in faccia e un paio di speranze che volano via da te come palloncini colorati in un tramonto d'estate.
Credetemi, quelli fidanzati ma apparentemente in crisi con le proprie partner, lasciateli perdere. Non valgono un secondo del vostro tempo. Voi avete il diritto di essere la prima scelta di qualcuno che vi ami davvero, non la seconda scelta di qualcuno che si diverte a prendervi in giro.
Alla prossima <3

martedì 30 agosto 2016

Stessa spiaggia, stesso mare



ph: Luisa A.
 Mi mancherà il mare, soprattutto in queste sere deserte tra asfalto e occhi puntati verso il bianco soffitto del salotto. Mi mancherà mentre sono in fila allo sportello dell'università per prenotare gli esami, mentre guardo un film con aria distratta e con in mano il telefonino.
Mi mancherà il mare ogni qualvolta sarò costretta ad indossare un paio di scarpe che non siano delle infradito, abiti che non siano un bikini o un copricostume bianco.
I granelli che si infilano ovunque, la brezza che viola prepotentemente ogni legge dell'hair-styling perchè ogni volta sembriamo pettinate secondo il manuale di Enzo Paolo Turchi. L'acqua di mare sulle vesciche dei piedi che "mannaggia a me e ai sandali dell'altra sera".
Mi mancherà il mare quando vedrò un fenicottero e ricorderò la mia difficilissima caccia al materassino rosa (Fenicottero 1-0 io), quando tornerò dalla discoteca in macchina anzichè a piedi.
Mi mancherà il mare quando avrò bisogno di lui e lui non ci sarà. A pochi metri da casa, in lontananza, fuori dal finestrino dell'auto. Mi mancherà quando avrò bisogno di solitudine e di pace, di prendere una decisione importante o di ricominciare un nuovo capitolo.
Il silenzio e il rumore delle onde di quando da sola ti siedi a riva, con l'acqua che ti rinfresca le gambe, finalmente abbronzate. I tramonti che - su quello specchio d'acqua- sono un po' come albe.
Piangere, ridere, dormire, camminare, leggere, pensare, sciogliersi in un abbraccio: ogni volta che lo faccio con il mare al mio fianco, so che lo porterò dentro di me per sempre.

Mi mancherà lo scoglio piatto da cui guardare le stelle.
E' bello lasciare alla marea tutto il superfluo, che si disperda ciò che ormai non ti appartiene più nelle increspature dell'acqua.
Scoprire che spesso la felicità è fatta di un costume che stenta ad asciugarsi e palloncini d'acqua da evitare il giorno di Ferragosto.

Mi mancherà il mare  quando avrò bisogno di staccare, capire, rinascere. Quando avrò bisogno di ritrovare me stessa.
Grazie a tutti, all'anno prossimo.
Ph: Luisa A.

lunedì 29 agosto 2016

Ti amavo, ma poi è iniziata la Champions.


Care ragazze, mancano davvero pochi giorni all'inizio del campionato di calcio e buona parte di voi sento che ha già bisogno dello psicologo. E di un secchio di vodka liscia, senza ghiaccio.

Tralasciando infatti tutte coloro che sono nate sotto il segno della fede calcistica, noi (quelle del "ma per chi stiamo tifando? Ma dove devono segnare i nostri?") ancora non riusciamo a capacitarci di come si possano perdere (minimo) 90 minuti del proprio tempo (PREZIOSO TEMPO)  nel guardare un gruppo di uomini in calzettoni di spugna (bleah) che rincorrono una palla. E poi quelle complicate - solo perchè al mattino non sappiamo mai come vestirci- siamo noi. Ma mi prendete in giro?!
Una partita di calcio è un mondo parallelo in cui si annullano per un uomo tutte le leggi della fisica e del tempo dell'universo maschile. Un esempio?! Puoi essere pure Melissa Satta con le chiappe all'aria, ma se stasera c'è la Champions League, ti devi levare.

Ragazze mie, lo so che in quei momenti può essere dura sentirsi messe in secondi piano rispetto ad un rigore di Zaza, ma guardiamo il lato positivo: sia che lui vada allo stadio conciato da ultras o che si stravacchi sul divano, avendo la stessa utilità di una coperta, davanti alla tele (tra una birra e una buona parola per tutti i santi del calendario), tu- colei che "l'unica cosa bella del calcio è il culo di Beckham"- avrai quei 90 minuti tutti per te.
Ecco cosa puoi fare in quei benedettissimi minuti (evitando così di sembrare parte dell'arredamento):
1. Potete mettere lo smalto e aspettare che si asciughi, impresa assai ardua;
2. Uscire a fare shopping;
3. Passare a prendere tutte le tue amiche per un aperitivo;
4. Approfittare del suo stato di semi incoscienza per rastrellargli il guardaroba (che un giorno sarà dolce rispondere al suo "Amore, hai visto il mio maglione con le renne?" con un serafico: "No tesoro, non so di che maglione tu stia parlando);
5. Cancellare, eliminare, RADIARE tutte le sue ex da Facebook, Whatsapp e vari social;
6.Cimentarti nella preparazione di una ricetta con Carlo Cracco che ti guarda e ti parla in modo sexy (senza ritrovarti il tuo lui- il terzo incomodo- che sciabatta tra il frigo e la dispensa rovinando la magia):
7. Disperdere nel Triangolo delle Bermude ciò che restava della sua Play Station.
E qualora lui vi trascuri ben oltre i 90 minuti potete sempre ricorrere alla bonus track numero 8: uscire con Gino, il figlio figo del salumiere che vi corteggia da anni e che sta al calcio come Lapo Elkann sta al congiuntivo (tutto questo, senza rancore ovviamente).

Alla prossima <3

giovedì 25 agosto 2016

Ubriario: 3 tipi di sbronza memorabili

Buongiorno, cari lettori!
Oggi sono tornata con un altro capitolo della rubrica "Ubridiario", ovvero il diario di un ubriaco. Ho deciso di parlarvi di tre tipi di sbronza che ritengo memorabili. Iniziamo subito.
La prima è la comunissima sbronza felice, o sbronza allegra, grazie alla quale ti sembra che i problemi che avevi fino a prima di bere quel bicchiere di vino non esistano più, che tutto sia bellissimo, che il mondo sia un posto fantastico e che la vita non potrebbe andare meglio. È quel tipo di sbronza che ti fa ridere per tutto, anche per il bicchiere di Barbera appena rovesciato sul divano nuovo. Trovi tutto così divertente che ti è impossibile frenare le risa. Bello, no?! Sì, bellissimo fino al mattino, quando alle risate si sostituisce un piacevolissimo mal di testa martellante che vi fa perdere anche l'appetito. Insomma, per quanto possa essere carino ridere per niente e divertirsi un po', il prezzo da pagare c'è comunque.
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La seconda è la sbronza triste o, come la chiamo io, la sbronza fazzoletto. Di solito questa è la peggiore anche per chi vi circonda, perchè qualcuno dovrà sorbirsi i vostri problemi esistenziali (spesso anche inesistenti) per tutta la sera/notte/mattina. E no, neanche per voi sarà molto piacevole. Qualsiasi cosa potrebbe farvi scoppiare in lacrime come una ragazzina in preciclo. Devastante, devastante davvero. Se vi è mai capitato di incorrere nella sbronza triste e i vostri amici non vi hanno dato un sonnifero o non vi hanno stordito in altro modo per farvi addormentare all'istante... be', allora sono proprio veri amici, teneteveli stretti.
L'ultimo tipo di sbronza che vi propongo oggi è il meno conosciuto dei tre. Si tratta della sbronza filosofica, ora vi spiego meglio. La sbronza filosofica è quella che vi rende stranamente profondi e sensati nei discorsi che fate, in poche parole Nietzsche e Schopenhauer non reggerebbero minimamente il confronto. Non si sa come sia possibile, ma succede, ve lo garantisco io stessa perchè mi è successo. E se avessi potuto trascrivere i discorsi che ho fatto quella notte, vi assicuro che avrei potuto scriverci un libro di filosofia di notevole spessore sia per i contenuti che per la mole del materiale raccolto. Probabile che, nel corso di questa sbronza, vi troviate a discutere di questioni vitali, dell'essenza delle cose e delle problematiche umane più profonde. Attenzione però, potreste dimenticarvi tutto prima del mattino seguente. Assicuratevi perciò che le vostre perle non vadano perdute, attrezzate i vostri amici di blocco note o di registratore... anche gli audio di whatsapp vanno gran bene. Quante risate quando, da sobri, riascolterete i vostri ragionamenti!
Bene, per oggi penso di aver finito... e a voi è mai capitato di incappare in una di queste sbronze? Se sì fatecelo sapere nei commenti! E, mi raccomando, bevete poco e con coscienza e, soprattutto, nel caso non mettetevi alla guida!

Alla prossima! <3

lunedì 22 agosto 2016

Kamacesso: una donna ai bagni pubblici

In quel molto trascurabile numero di anni che separa l'infanzia dalla vita adulta, tu- donna media- ti accorgi di come gran parte delle convinzioni che un tempo avevi, siano in realtà una manica di cazzate. Il principe azzurro non esiste (e se esiste , è entrato sicuramente in un programma di TSO). La colazione che preparavi a Babbo Natale, in realtà la davano al gatto. I bambini "li porta la cicogna", solo se Cicogna è il nome dell'ostetrica che ti ha fatto nascere.
E potrei andare avanti.

Tra tutte queste ormai distrutte convinzioni, ce ne è una che si è però rivelata vera: MAI APPOGGIARE IL LATO B NEI CESSI CHE NON SIANO QUELLI DI CASA. Nella classifica dei bagni proibiti abbiamo certamente quelli dell'autogrill, dell'università, dei locali e anche quello del tuo fidanzato (qualora egli viva con altri tre coinquilini maschi).
In questo enorme problema di fare la pipì ad almeno "tre metri sopra il cesso", hai così avuto modo di praticare e reinventare i cavalli di battaglia del Kamacesso, ovvero le posizioni più popolari assunte da una donna comune alle prese con i bagni pubblici.
Donna media che, per essersi rifiutata di aderire alla filosofia del copri-tavoletta monouso, ogni giorno si deve cimentare nella realizzazione di figure plastiche ed atletiche che, a confronto, quelle dei ballerini del Cirque du Soleil sono una roba da "Un, due, tre...stella!".
Il Kamacesso è dunque una disciplina nobile ed antica, sorella minore del ben più noto Kamasutra: se quest'ultimo nasce infatti con lo scopo di allineare i chakra del piacere, il Kamacesso ha come fine pratico quello di allineare perfettamente il tuo corpo con il buco del gabinetto.
Ora vi illustro le tre posizioni base:
Jill Cooper: posizione classica, adatta a quasi tutti i tipi di toilette. E' evidente che chiunque abbia inventato gli squat si deve essere ispirato a questa posizione, perché è praticamente la stessa e forse per chi va molto spesso in bagno è utile per scolpire il lato B. Della posizione Jill Cooper esistono però, altre due varianti:
1. La gallina Rosita, adatta per bagni molto bassi
2. Lo scii nautico, in caso di tasso alcolico sopra la media ove sia strettamente necessario attaccarsi alla maniglia del bagno.

Twerking: è proprio il caso di dire "Miley Cyrus non sei nessuno". Posizione dinamica, riproducibile in qualsiasi cesso su ruote (vd. treno, aereo, camper...), in cui l'ondeggiare del coccige  non ha l'intento di far ammirare il vostro sedere di cui sopra, ma di assecondare le turbolenze del viaggio.
Wonder Woman: posizione solo per le più esperte e dinamiche, ma praticabile solo se le dimensioni del bagno lo permettono. In questo caso la donna media è costretta a stare in posizione quasi eretta, penso sia un'impresa molto ardua, ma lascio a voi e alle vostre abilità ginniche di provarla


Alla prossima amiche!

domenica 21 agosto 2016

Bambole Reborn: Le (dis)avventure di una Reborn Mommy #4

Cari lettori, buongiorno!
Oggi sono tornata con la rubrica "Le (dis)avventure di una Reborn Mommy" per parlarvi delle mie disavventure a Livigno.
Se mi seguite su YouTube avrete visto il video dove giro per Livigno armata di Reborn, passeggino, videocamera e, ovviamente, in compagnia della mia amica. Purtroppo o per fortuna, però, non conoscete i retroscena di quel video... che sono finalmente pronta a svelarvi.
Dunque, mentre stavamo passeggiando tranquillamente tenendo d'occhio le vetrine dei negozi laterali (insomma, c'erano i saldi, capiteci), una signora si è avvicinata al passeggino. Vi avevo sistemato Giulia con tanto di occhiali da sole, con la seduta rivolta verso di me, dunque piuttosto visibile, ma tutto sommato in una posizione abbastanza naturale. Anche il parasole era sollevato per metà, visto che avevamo appena finito di filmare una parte del video. Beh, dicevo, si avvicina questa signora e inizia ad osservare Giulia... prima di iniziare con una sfilza di complimenti. "Che bella bambina, è un amore!".
Se sono scoppiata a ridere? No, ovviamente no. Se ho spiegato che si trattava di una bambola? No, ovviamente no. E cos'ho fatto, allora? Beh, ho ringraziato la signora come avrebbe fatto qualsiasi mamma del mondo ricevendo complimenti riguardanti il proprio bebè, e la mia amica l'ha ringraziata a sua volta. Sapete... non me la sentivo proprio di rovinare l'entusiasmo del momento rivelando che in realtà si trattava di un pezzo di vinile dipinto a regola d'arte. E' una cosa che mi chiedono spesso nei commenti sotto ai video, se le persone scambiano le mie reborn per bambini veri, e la risposta è sì. A parte il fatto che le mie uscite con le reborn si limitano a quando devo filmare i video all'aperto (quindi piuttosto di rado), non mi è mai capitato che qualcuno si accorgesse "dell'inganno".

Addirittura una volta, al supermercato, avevo Anna Lou in braccio e.... un momento, questa è un'altra storia!
A presto! <3

sabato 20 agosto 2016

Non sono una Bridget Jones.


A quella mente geniale che ha scritto "Essere single è bello, fai sempre come ti pare...ma 'Buongiorno amore mio' non si batte!" (gettando così tra le braccia della psicanalisi migliaia di scapoli e di future "gattare"), vorrei dire, sì, proprio a te, ce l'ho con te Tizio, che c'è "Buongiorno amore mio" e "Buongiorno amore mio". E soprattutto ci sono persone che fanno "come gli pare" (nel senso più "Brooke Logan" del termine) anche da fidanzati.
Quindi torna pure a mangiare Baci Perugina, tesò!!.
Essere single è bello?
*Momento alla Forum*
Non lo so.
Sarà che per me di bello al mondo c'è il ragazzo che mi consegna la pizza quando non ho voglia di cucinare o i selfie di David Beckham (ok, anche i saldi al 50% hanno il loro oggettivo perché), ma se c'è una cosa che posso dire con certezza è che a volte l'essere single insegna a capire tantissimo di se stessi, più di quanto non abbia mai fatto Salvatore Aranzulla (sempre sia lodato) con l'html.
Io non sono Bridget Jones.

Ok ok. Probabilmente tutte abbiamo provato e vissuto la "Bridget Jones situation" almeno una volta nella vita-con l'autostima sotto le suole di un paio di ballerine e di una "relazione complicata" con la vaschetta del gelato- ma per favore sfatiamo questo stupido mito che essere single significa piangersi addosso a tutte le ore del giorno, indossare mutande contenitive e fare da tappezzeria ai matrimoni delle amiche. La verità è che le donne single sono 'sfigate' solo quando decidono di esserlo, tutto il resto è un cliché.
Nella vita c'è chi c'è e non chi dice di esserci.
Ti prometteranno caffè, appuntamenti e spalle forti su cui piangere, ma imparerai a tue spese che nella vita è la presenza reale delle persone- non delle loro parole- a fare la differenza. I fidanzati che dicono di amarti, gli ex che dicono di aspettarti, gli uomini che dicono di volerti: nel momento in cui arrivi a chiederti se sia vero o meno, hai già la risposta. La vita è troppo breve per perdere tempo (e per psicoanalizzare altri esseri umani).
Non siamo fatti per stare con tutti.
Se ti sei mai presa la responsabilità di un fallimento amoroso e se hai mai detto: "sono single per colpa mia". Un caratterino tutto pepe. Una personalità ben definita e troppo forte. Un'anima vagabonda. Un'ambiziosa carriera. Ricorda: unica nei tuoi difetti, speciale nei tuoi pregi.
Non hai bisogno di un uomo per essere felice.


Tu basti a te stessa. I sogni nel cassetto, un aperitivo con le amiche, un meraviglioso paio di tacchi a spillo nuovi, un viaggio dall'altra parte del mondo, una casa da arredare, le piccole vittorie, il telefilm preferito, i week end scatenati e quelli in pigiama e gelato, le grandi soddisfazioni, i nuovi inizi. Queste e molte altre cose possono fare di te una donna davvero felice. E quando un giorno deciderai di legarti a qualcuno, assicurati di condividerle con una persona che ne capisca davvero il valore.

Allora sì che varrà la pena soffrire per una brazilian wax. ;)

Alla prossima!

venerdì 19 agosto 2016

Ubriario: Diario di un'ubriaca

Buongiorno, cari lettori!
Oggi ho pensato di proporvi una nuova rubrica dal titolo "Ubriario"... ovvero il diario di un'ubriaca. Premetto che non vuole essere in alcun modo un inno all'alcolismo, ma certi aneddoti divertenti accadono solo quando si ha bevuto un po' e si è leggermente fuori. Insomma, a chi non è mai capitato di bere un po' troppo, per sbaglio? Credo a quasi tutti. Bene, in questa rubrica riporterò le situazioni più assurde accadute durante alcune feste in cui birra, vino e vodka non mancano mai.

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Premetto che non reggo molto l'alcol... anzi, probabilmente non lo reggo per niente, mi bastano un paio di bicchieri di vino bianco con le bollicine per andare fuori di testa. Strano ma vero. No, non sono mai stata male a causa dell'alcol, ma mi basta davvero poco per iniziare a ridere senza motivo, mettiamola così.
Dunque, oggi volevo raccontarvi del mio rapporto con il cibo quando alzo un po' il gomito. Io ho sempre fame, lo ammetto, ma mi basta bere un bicchiere di vino per moltiplicare la fame per mille, non chiedetemi il perchè, perchè proprio non lo so, so solo che succede e basta. Dunque, di solito, verso la metà della festa, più o meno verso le 3 di notte, mi viene voglia di cucinare qualcosa. La pasta, normalmente, ma ho provato anche a fare i popcorn e le frittate. Oh e devo ringraziare i miei amici per aver evitato che io, avendo perso la testa forse in un bicchiere di birra, mettessi candidamente le mani nelle padelle scottanti per mangiare il cibo direttamente da lì... capite perchè non si può bere quando si è soli? Ci si potrebbe uccidere nei modi più idioti possibili, dannazione!
Comunque, volevo raccontarvi della prima pasta che ho cercato di cucinare da poco sobria. Ero con un mio amico, non messo molto meglio di me, accasciato sul pavimento. Con uno sforzo immenso mi alzo, mi dirigo verso il mobiletto dove tengo la pasta, prelevo una confezione di spaghetti, mi avvicino al mio amico, mi sdraio sul pavimento accanto a lui, lo guardo... e rovescio coscientemente gli spaghetti sul pavimento, finchè nella confezione ne rimangono sì e no due. E poi cosa faccio? Gli propongo di giocare a Shangaii con me... davvero, non ho parole.
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E nella nebbia mentale del momento, quella mi sembrava una proposta allettante. Tutto questo dopo un paio di bicchieri di vino... sì, come vedete non reggo un tubo. E il mio amico ha riso, ha trovato la cosa divertente perchè anche lui non era proprio sobrio. È stato divertente, insomma, divertentissimo, e no, la pasta non l'ho cucinata alla fine, è rimasta sul pavimento fino alla mattina dopo quando, con un leggero mal di testa, mi sono chiesta cosa diavolo ci facessero degli spaghetti in corridoio... prima di ricordare il tutto e scoppiare in una fragorosa risata.
E a voi è mai capitata una situazione simile? Reggete bene l'alcol o, come me, vi basta un bicchiere per perdervi in un'altra dimensione? Fatemelo sapere nei commenti... e, mi raccomando, bevete poco, con coscienza, e solo se non dovete guidare!

Alla prossima! Baci <3

giovedì 18 agosto 2016

Mi piaci


Avete mai detto "mi piaci" ad una persona che veramente vi fa battere il cuore? Avete mai scritto, nonostante l'orgoglio che magari vi contraddistingue, "mi piaci" a quell'imbecille che non vi chiama? Avete mai urlato "mi piaci" a quella persona conosciuta per caso, che poi avete capito di non volerne più fare a meno? Avete mai rischiato di dire "mi piaci" ad un LUI che poi si è rivelato poco interessato a voi?

Io vorrei urlare:
mi piaci come i tatuaggi che decorano il corpo. Mi piaci come un cucchiaino di miele nel te. Mi piaci come quando fuori piove ed io sono sotto le coperte. Mi piaci come le foglie gialle nei viali delle città durante il mese di novembre. Mi piaci come la cioccolata nei giorni prima del ciclo e come la crema chantilly in una torta di compleanno. Mi piaci come il mare d'inverno, ma anche in estate, in autunno, di notte e persino di giorno.

Mi piaci come un trenta sul libretto, come quando posso dormire finalmente senza reggiseno o come quando visito una nuova città.
Mi piaci come lo smalto che non si sbecca e come un paio di decolletè indossate di sabato sera.
Mi piaci come la musica ad alto volume, come le vacanze di Natale, come un Capodanno e come il giorno del mio compleanno. Mi piaci come quando mi cantano "tanti auguri a te" ed io non so cosa fare. Mi piaci come la Sambuca, come il Mojito d'estate, come un drink in discoteca mentre balliamo, magari insieme. Mi piaci come quando mi baci sulla fronte. Sulla guancia. Sul collo. (Anche i baci perugina vanno bene!).

Mi piaci come la seconda volta che si fa l'amore (perché la prima è sempre un po' strana). Mi piaci come quando ci si prende per mano all'improvviso, come quando mi guardi di nascosto o dritta negli occhi.

Mi piaci quando sorridi, quando cammini, quando balli, quando bevi. Mi piaci anche se forse non sono nei tuoi pensieri. E mi piaceresti anche se dovessi mai pensare che non sono quella giusta per te. Perché è la stessa cosa che ha pensato una gonna di Zara taglia S molto tempo fa, quando mi ha vista. Eppure io le ho dimostrato di poterla indossare a meraviglia.

Rischiate, urlate i vostri sentimenti e poi ripartite da lì.
Un bacio.

domenica 14 agosto 2016

Stiamo lavorando per voi!

Causa problemi di pubblicazione e organizzazione del blog, torneremo con nuovi post dal 16 agosto!
Baci! <3

3xtraordinary

venerdì 12 agosto 2016

Nuova Bambola Reborn: E' nato il piccolo Kurt ♥

Buongiorno a tutti, cari lettori!
Oggi vi presente l'ultimo nato nella "famiglia reborn". Ecco qui il piccolo, tanto atteso, Kurt! E' nato l'1 agosto 2016 ed è stato realizzato da me, partendo dal kit Zachary di Cassie Brace. Innanzitutto, fatemi dire che lavorare con questo kit è stata davvero una bella esperienza, il vinile ha un colore neutro, è morbido al tatto e i dettagli sono incredibili (ha perfino le unghie che escono dai polpastrelli, leggermente lughe, come quelle dei bebè alla nascita!).
Per realizzarlo, ho utilizzato i colori acrilici LDC specifici per il vinile e sperimentato nuove tecniche di pittura per avvicinarmi il più possibile all'incarnato reale. Potete vedere alcuni video del processo di creazione sul mio canale YouTube.
Il piccolo Kurt pesa circa 2.4 kg ed è lungo circa 50 cm. Ha braccia e gambe intere, pertanto può indossare body sbracciati, canottierine e copri-pannolino.
Se mi seguite su YouTube (o Instagram) saprete già il perchè del suo nome, altrimenti, probabilmente, l'avrete già intuito. Ebbene sì, il piccolo che vedete in foto porta il nome di Kurt Cobain, uno dei personaggi a cui sono più affezionata nel mondo della musica. Nella foto, il piccolo Kurt indossa il body dei Nirvana... quale outfit sarebbe stato più appropriato di questo, per la sua presentazione?! Per completarlo, un succhietto della Mam con scudo bianco e dolcissimo elefantino beige sul bottone frontale.
Ebbene sì, vedrete presto questo piccolino posare per la sezione "Outfit" di questo blog, non vediamo l'ora di presentarvi le collezioni baby maschili! E se volete saperne di più a proposito di Kurt, o vederlo più dettagliatamente, potete seguirmi su Instagram (@rebornbabygiulia) e YouTube ("Reborn Baby Giulia ITALIA") per altre foto e video!
Per oggi è tutto, io e il piccolo Kurt vi salutiamo! Se vi va, fatemi sapere nei commenti cosa ne pensate di questo nuovo piccolino!
A presto! Baci <3

"Pace, amore, empatia. 
                        Kurt Cobain "

giovedì 11 agosto 2016

Allarme bipolarismo sentimentale: "ti voglio, ma non ti piglio"

Buongiorno care lettrici,
sono ancora in vacanza e il pomeriggio tra una partita di beach volley e l'altra, mi sdraio sul mio salviettone al sole e ascolto. Ascolto tanto le diatribe sentimentali dei ragazzi che in questa spiaggia si sfogano e, lo ammetto, mi diverto un sacco a sentirle e a commentarle insieme alla mia amica. In questi intensi pomeriggi, non ho potuto fare a meno di notare e di scoprire che esiste un'altra categoria di uomini, non parlo del classico stronzo o dell'uomo-minchia, ma nemmeno dell'uomo-alfa: sto parlando del bipolare emozionale.
Mi spiego meglio: che buona parte dei miei coetanei abbia battuto fortemente la testa durante l'infanzia è un fatto ormai accertato. E a questo punto, posso solo augurarmi che tale infortunio sia stato accompagnato da  un paio di punti di sutura e grosse lacrime di dolore.
Dicevo: sono ormai giunta alla conclusione che numerosi appartenenti al genere XY (alias, maledetto fu quel cromosoma) soffrano di bipolarismo emozionale, che , a differenza del mammismo, sembra essere difficile (se non addirittura impossibile) da risolvere. Il bipolare emozionale, fondamentalmente non sa quello che vuole: sfortuna vuole che, da un punto di vista epidemiologico, la sindrome, interessi prevalentemente maschi piacevoli ed interessanti, di quelli che non vedresti l'ora di presentare ai tuoi amici. E sarei pronta a scommettere che qualcuna tra noi abbia segretamente pensato di presentarlo pure a mamma.
Attenzione a non confondere questa categoria  con quella degli stronzi: a differenza di questi ultimi, è praticamente impossibile odiarli o mandarli a fanculo-forever, dal momento che possono contare su una inscalfibile gentilezza, ottimo fair play e paraculaggine ai massimi storici.


Il bipolare emozionale ti corteggia o ti fa comunque capire di nutrire (un non meglio identificabile)  interesse nei tuoi confronti: c'è però da dire che egli alterna momenti di flirtaggio  inequivocabile a veri e propri silenzi stampa, che farebbero sospettare un improvviso cambiamento di parrocchia. Dice di volerti (portare a cena, conoscerti meglio, fare felice) per poi dileguarsi nel nulla: a differenza dello stronzo che prima ti porta a letto e poi ti molla come l'ultima delle reiette, il bipolare emozionale può tranquillamente accontentarsi di una messaggiata, di un caffè, di una passeggiata, di un bacio.
Egli sembra non voler arrivare fino in fondo: tesse con pazienza la sua tela e invece di catturare la sua preda, disfa il lavoro compiuto fino a quel momento.
Sì, un tipo brillante, insomma.


Il bipolare emozionale è un bambino alto un metro e novanta, generalmente narcisista ed immaturo, che rimanda eternamente la possibilità di essere felice e di essere uomo.
Mi piaci, ma non ti chiamo.
Ti guardo, ti cerco, ma non faccio più di un passo.
Dico che ti voglio, poi fuggo.
Torno sulla retta via, ti stuzzico un po', per poi chiudermi in un religioso silenzio.
MA CHE PROBLEMI AVETE?
Mi verrebbe da tuonargli come l'ultima delle Erinni!


Il bipolare emozionale è più complicato del cubo di Rubik, solitamente psicologicamente instabile: un grandissimo rompicapo. Di quelli che ti tengono sveglia la notte: perché dopo venti stagioni di Beautiful, ti pare che noi donne ci arrendiamo così, ad una manciata di puntate?
La pazienza e l'attitudine alla psicologia ragazze, conserviamola per cause più nobili: se ne incontrate uno così, ve lo dico io, volate via sulle ali del vento!!
Alla prossima. Un bacio! <3


martedì 9 agosto 2016

Shopping acquatico con le Converse nuove!

Cari lettori, buongiorno!
Come state? Io, bene... diciamo. Ma lasciate che vi spieghi meglio.
Questa mattina sono andata a fare shopping con un'amica. Già quando mi sono svegliata, il tempo non era proprio dei migliori, si vedevano dei nuvoloni grigi in lontananza, ma non ci si lascia fermare da niente, quando si tratta di andare per negozi in cerca dei saldi-più-saldi. Mi sono messa una camicia sbracciata leggerissima, un paio di pantaloncini corti e le mie fidate Converse, ho preso la macchina e sono andata a prendere la mia amica. Siamo arrivate al centro commerciale che c'era ancora pochissima gente, visto che era abbastanza presto... una promettente giornata di shopping sfrenato, insomma. E lo sarebbe stata davvero... non fosse stato per la pioggia.
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A due passi dal centro commerciale ci sono un paio di negozi interessanti, ed io e la mia amica eravamo in uno di quelli quando ha iniziato a diluviare. E con diluviare intendo davvero DILUVIARE. Avete presente quella pioggia così fitta e pesante che vi basta sporgere il braccio verso la strada per ritrovarlo tutto bagnato in un attimo? Ecco... Solo che io e la mia amica dovevamo per forza attraversare subito i due incroci che ci sepravano dal centro commerciale, pioggia o non pioggia. E, ovviamente, non avevamo l'ombrello.
Ci siamo guardate per un attimo, neanche fossimo due atlete pronte per le olimpiadi, abbiamo guardato la pioggia che scendeva fittissima, i passanti muniti di ombrello che si inzuppavano già così... e abbiamo iniziato a correre in mezzo agli incroci. Premetto che adoro correre sotto la pioggia, ma questa mattina non mi èpiaciuto così tanto. Arrivate a metà strada avevamo l'acqua alle caviglie, e non è un modo di dire. Ecco come buttare un paio di Converse nuove, mi sono detta. Per non parlare dei vestiti (avrei tranquillamente potuto strizzarli) e dei capelli (neanche fossi appena uscita dalla doccia). Se non altro ho testato che l'eye-liner che avevo comprato qualche settimana prima è davvero waterproof, non si è minimamente sbavato, wow!
Ad ogni modo, mentre correvamo verso l'entrata del centro commerciale con l'acqua alle caviglie, ridendo come matte perchè la situazione era spiacevole, ma anche tremendamente comica, un tizio con un obrello ci è passato accanto e, attenzione, non ci ha offerto un "passaggio", no, ma ci ha urlato "Vi manca solo il costume da bagno!" e poi ha continuato per la sua strada. Cioè ma io dico, vi pare normale?! A me no, comunque sul momento abbiamo riso anche di quella battuta squallidissima.
E sì, siamo arrivate al centro commerciale e ci siamo fiondate in bagno ad asciugarci da capo a piedi... ci credete che dalle scarpe sarà uscito un bicchiere d'acqua, quando le ho tolte? Proprio come nei cartoni animati, si si! E' stato assurdo ahah.
E una volta arrivata a casa ho messo le mie povere Converse ad asciugare, convinta di doverle buttare. Invece sapete una cosa? Si sono riprese totalmente, sono tornate come nuove, amo queste scarpe!
Detto questo, per oggi credo di aver finito... E voi, avete mai avuto esperienze simili? Corse impreviste sotto la pioggia e con l'acqua alle caviglie in una stagione che invece dovrebbe promettere solo tanto caldo e sole splendente? Fatecelo sapere nei commenti!
A presto! Baci <3


lunedì 8 agosto 2016

Le Olimpiadi di una ragazza in vacanza



Sono iniziate le Olimpiadi, io le adoro e da che mondo è mondo non potevo perdermi la Cerimonia di Apertura. Sono stata sveglia fino ad un orario indecente a commentare tutto, perché dovete sapere che ho un foglio su cui mi segno le delegazioni vestite meglio. La prendo sul serio io!
Così, tra un grido di orrore per le divise delle atlete tedesche e un "Russia! Ma questi papillon?! Ma ce la facciamo?!" seguito da un "OOOOOH FINALMENTE UN SACCO DI DONNE PORTABANDIERA!!! Forse ce l'abbiamo fatta ad evolverci come esseri umani", ho atteso con molta pazienza l'Italia. Arriva l'Italia e tutto il mio patriottismo esce (divento patriottica solo con le Olimpiadi o con i Mondiali) e subito mi illumino di immenso. Belli, eleganti, la moda italiana non sbaglia mai un colpo. MAI. Peccato che il cameraman ci abbia inquadrato un po' troppo. Le divise approvate, per me veramente belle, rovinate da quei 7/8 cervelli di gallina che OVVIAMENTE hanno deciso di far diventare tamarro un momento così importante. Io, sveglia fino alle 3 con le occhiaie che più occhiaie non si può, per vedere questi urlare "CIAO MAMMAAAAA!" alla telecamera e la lingua di fuori.
Comunque nonostante questa piccola caduta di stile, penso che la nostra bella figura l'abbiamo fatta ugualmente.
Ma come sto io a due giorni dall'inizio delle Olimpiadi di Rio 2016?
Mi sento male. Malissimo. Con tutta questa gente che vince gli ori alle Olimpiadi o mi invento un successo o mi faccio venire una storica crisi d'autostima.
Così ho deciso di andare in spiaggia stamattina, armata di materassino (ovviamente rosa) e di tutto l'entusiasmo necessario, pronta per inaugurare una disciplina olimpica: il nuoto con un materassino semi sgonfio (semi sgonfio perché io e la mia amica siamo delle scansafatiche e ci eravamo stufate di gonfiarlo). Voi non potete immaginare quanto sia difficile stare in equilibrio su quel coso in mezzo al mare, ci siamo ribaltate milioni di volte e abbiamo fatto ridere tutta la spiaggia. Disperate e affrante come non mai abbiamo rinunciato all'impresa e con nonchalance siamo uscite dall'acqua sentendoci comunque bellissime e poco goffe
Nel tornare a casa però, impegnata a camminare pianissimo per ammirare tutte le vetrine, ho finalmente capito quale talento olimpico possiedo(quando vi dico che la vita è sempre pronta a sorprenderci): lo shopping. Se lo sport fosse equo e lo shopping una disciplina olimpica, come meriterebbe di essere, ve la portavo io a casa la duecentesima medaglia d'oro!Insomma, perché il tiro alla fune sì e lo shopping no?! Durante lo shopping esiste il calcolo dei rischi e delle opportunità, ci sono basi di matematica, resistenza, sacrificio, passione, forza e voi ancora mi dite che non è una disciplina olimpica?!


Voi cosa ne pensate? Che talento olimpico avete?

Baci 3xtraordinary lettori <3

domenica 7 agosto 2016

Set Chicco: Succhietto Physio Micrò e Biberon Natural Feeling

Buongiorno, cari lettori!
Oggi ho deciso di parlarvi del nuovo set di Chicco, che ho casualmente trovato in farmacia. Il set si compone di un biberon Natural Feeling e di un succhietto Physio Micrò, una novità che non avevo ancora visto nei negozi o su internet. Lasciate che vi descriva ora i due prodotti più nei dettagli.
Partiamo dal biberon. Questo modello, dotato di tettarella inclinata e arrotondata che garantisce una poppata corretta, è disponibile già da tempo, ma in questo set sono stati cambiati i colori. Il classico bianco della ghiera è stato sostituito da un dolcissimo azzurro o rosa pastello. Sul corpo in plastica trasparente del biberon, sia la versione femminile che quella maschile presentano il disegno di una piccola corona delle rispettive tonalità. Il biberon è da 150 ml.
Ma veniamo ora al succhietto, a mio parere il pezzo forte di questo set. Si tratta del nuovo succhietto Physio Micrò 0-2 mesi, appositamente realizzato per i bimbi appena nati. La prima cosa che ho notato di questo succhietto è la dimensione ridotta dello scudo molto traspirante e della mini tettina ortodontica in silicone, oltre alla notevole leggerezza della plastica. I colori dolcissimi lo rendono ancora più carino e sono abbinati a quelli del biberon. Sul bottone centrale, infatti, viene ripreso il disegno della piccola corona.
Potete trovare questo set in farmacia, nei negozi Chicco e nei migliori negozi di prodotti per bambini e il prezzo è di 9.90 euro (o 9.99, perdonatemi, non ricordo esattamente) e, a mio parere, ne vale davvero la pena, soprattutto se state aspettando un bebè... infatti, come recita l'espositore, il set è "nato per chi è appena nato".


sabato 6 agosto 2016

La mia nuova fissa: i fenicotteri

Buongiorno a tutti!
Finalmente anche io sono in vacanza e vi sto scrivendo in diretta dalle acque cristalline della Sardegna. Quest'anno sono proprio felice dei miei nuovi costumi, mi piacciono tantissimo e non vedo l'ora di mostrarveli nei prossimi articoli; però mi sono accorta di volere con tutta me stessa un accessorio top: il materassino a forma di fenicottero!
Ed è subito amore!!!
Io amo il rosa, ormai è cosa nota, e i fenicotteri sono rosa ed elegantissimi, perché quindi non vantarsi e andare in spiaggia con un vistosissimo accessorio troppomoda?! Appunto, non ci sono motivi per non farlo. Inoltre questo materassino vi regalerà la comodità di unire l'utile al dilettevole: vi potrete abbronzare comodamente sdraiate su di esso e oltre ad essere subito molto glamour, nel caso in cui doveste ad un certo punto avere caldissimo potete tuffarvi nell'acqua e rinfrescarvi.
I flamingos, ragazze, sono di moda e sono ufficialmente diventati il must have di quest'estate!
Vi dono quindi alcune idee, per essere delle vere flamingos-addicted:
Un outfit troppomoda
Un bravissimo follower che segue DILIGENTEMENTE (e fa bene) il blog e
unisce ananas e fenicotteri <3
Cover asos
Per essere glamour anche in università
Alla prossima girls!!!!


venerdì 5 agosto 2016

Bambole Reborn: Le (dis)avventure di una Reborn Mommy #3

Buongiorno, cari lettori! 
Oggi ho deciso di proporvi un altro capitolo della fortunata serie "Le (dis)avventure di una reborn mommy"! 
Se mi seguite su YouTube, saprete che ho deciso di filmare dei video in montagna per lo speciale 10mila iscritti. 
Mi sono dunque armata di tutto punto per la partenza (attenzione, non dimenticarti a casa il cavetto USB della macchina fotografica, mi sono ripetuta circa un milione di volte nel corso di una sola mattinata), direzione montagna, in compagnia di una mia amica.
Vi confesso, innanzitutto, che sistemare il passeggino in auto é stata un'impresa. Come mai? Perché questo dannatissimo aggeggio infernale, una volta chiuso non ha un equilibrio migliore del mio, e ho detto tutto. Immaginatevi di doverlo sistemare in piedi, dietro ad un sedile dell'auto e sentire che, curva dopo curva, si inclina sempre di più, anche abbastanza pericolosamente. Ma pazienza, evidentemente sono fatti per il bagagliaio, questi passeggini... Peccato che io e la mia amica a volte non siamo proprio essenziali, ecco, ed il bagagliaio era già full... Di cosa, vi chiederete, visto che la previsione della vacanza era circa 10 giorni?! Cosa potrebbe mai servire in un lasso di tempo così breve?! Beh io e la mia amica siamo per la filosofia del "non si sa mai", il che vuol dire che ci portiamo di tutto. Ma proprio di tutto. Immaginate due persone di questo tipo che programmano anche di filmare dei video nel corso della vacanza... Ecco. Come puoi lasciare a casa il cavalletto fotografico di 40 kg e la luce professionale per illuminare il set che improvviserai? 
Ma veniamo alla reborn. Ho deciso di portare Giulia, perché é quella che si sistema meglio nel passeggino... Giulia con i suoi accessori, ovviamente. E come si fa a sapere cosa si vorrà far vedere nel video? Non si può! E allora cosa si fa? Si porta un container di cose superflue perché "eh, magari serve" e "dai, quanto vuoi che occupi una t-shirt da neonato?!". Ed é questo il problema, vedete. Una magliettina baby non occupa niente, 10 magliettine baby iniziano però a fare un certo volume. Ed é così che abbiamo riempito l'auto. A furia di "questo potrebbe servire" "dai che ci sta, comprimiamo il resto per bene" "cosa vuoi che occupi". Avete presente guidare avendo la sensazione che la macchina sia affaticata, in qualche modo? Ecco. 
E in tutto questo, vi chiederete, dove l'abbiamo messa Giulia?! Giulia si é fatta il viaggio più comodamente di tutti, perché, in mancanza di spazio e di borse extra, é stata in braccio alla mia amica per tutto il tempo, vestita di tutto punto e anche troppo, perché in valigia non ci stava più nulla e allora " mettiamole addosso anche questo". Vi confesso che per tutta la durata del viaggio mi sono ritrovata a pensare a cosa sarebbe successo se ci avessero fermato i carabinieri per un controllo. "La bambina non é sul seggiolino?!". Ah, mi avrebbero tolto i punti dalla patente. Ovviamente sto scherzando, ma pensate per un attimo a cosa sarebbe successo se, almeno inizialmente, l'avessero scambiata per vera. Ci sarebbe stato da ridere... O forse no.
Ma non preoccupatevi, ce l'abbiamo fatta! Siamo arrivate in montagna sane e salve. Stanche, ma rivitalizzate dal clima fresco (freddo) e asciutto dei bricchi montani!
Sì, ok, confesso che ci abbiamo messo un'altra mezz'ora buona a togliere dall'auto tutto quello che ci avevamo stipato, ma é stato anche divertente. E sì, se ve lo state chiedendo, il passeggino si é rovesciato mollemente sulle scale di ingresso... Non c'è proprio verso di farlo stare in equilibrio per più di cinque minuti, quell'affare. O forse, l'abbiamo semplicemente preso dentro per sbaglio passando con quel traghetto di valigie che ci siamo portate dietro.
E con questo vi saluto, ansiosa di raccontarvi le prossime (dis)avventure perché, per qualche ragione, ho la sensazione che ce ne saranno parecchie! 
Alla prossima! Baci <3

giovedì 4 agosto 2016

Il potere della lista della spesa: 5 motivi per cui scriverla

Buongiorno, cari lettori!
Questa mattina mi sono svegliata (con molta calma, verso le dieci e mezza... che mattiniera che sono!) e, presa da una fame improvvisa, mi sono diretta in cucina. Ho aperto l'antina dell'armadio "della colazione", alla ricerca di qualcosa da mettere sotto i denti e... non ho trovato nulla. E credetemi quando dico nulla. Sì ok, un'albicocca solitaria accanto ad un barattolo con del cacao all'interno. Ottimo. Ed è stato in quel momento che ho iniziato a pensare che andare a fare la spesa fosse diventato non fondamentale, di più. Insomma, vivere da soli (anche per una sola settimana) ha i suoi vantaggi... ma anche i suoi svantaggi.
http://www.lorenzagentile.com/images/disegni/lista-della-spesa.jpg
Mi sono messa i primi vestiti che ho trovato (e per una volta, chissenefrega se non erano ben abbinati!) e sono uscita di casa, in direzione del supermercato più vicino. E lì, una volta entrata, ho iniziato a girare su me stessa, confusa da tutto quello che mi stava intorno, distratta dalle più inutili invenzioni umane esposte ad ogni angolo degli scaffali. Insomma, come potevo non distrarmi? Come potevo pensare a cosa comprare per la colazione (e non solo)? Ah, quanto aveva ragione mia madre con la sua immancabile lista della spesa! E pensare che gliel'ho criticata per anni... prima di rendermi conto, all'improvviso, della sua ora incontestabile utilità.
Beh, quindi? Quindi al momento mi sono data una svegliata e, con uno sforzo immenso, sono riuscita a comprare una confezione di biscotti e due di pasta (leggasi "kit di sopravvivenza, quando si è a casa da soli") e sono tornata a casa, ma ragazzi, MAI PIU'! Dunque ora ho pensato di scrivere un articolo, decantandovi i vantaggi che comporta scrivere una lista della spesa.
Ecco cinque buoni motivi per attrezzarsi di carta, penna e... un po' di ingegno.
  1. Il motivo più ovvio, il più banale, è non dimenticarsi nulla. Quante volte andiamo al supermercato, riempiamo il carrello e poi, già nel parcheggio, appena usciti, ci rendiamo conto che non abbiamo preso la cosa più importante, quella per cui siamo addirittura usciti di casa? Ecco. Per questo la lista della spesa è molto utile.
  2. Un altro buon motivo per scriverla è non farsi distrarre dalle diavolerie colorate che affollano gli espositori ad ogni angolo del supermercato. Perchè, diciamocelo, i bambini non sono gli unici ad essere facilmente impressionabili... forse perchè in realtà gli adulti sono tutti ancora un po' bambini. Non so se questa possa essere una spiegazione plausibile, ma in ogni caso il "problema" è che le inutilità attirano tutti, grandi e piccini. Volete evitare di portare a casa un elefante caramellato quando quello che vi serve è un semplice sacchetto di farina 00? Bene, scrivete una lista della spesa e sarete salvati.
  3. Scriverla vi consente anche di essere velocissimi all'interno del supermercato, perchè non dovrete fermarmi continuamente a pensare a cosa potrebbe servirvi. È già tutto scritto, davanti ai vostri occhi, non vi resta che cercare i vari prodotti negli scaffali giusti. Un gioco da ragazzi, soprattutto se vi trovate nel vostro supermercato di fiducia.
  4. Scrivere la lista della spesa vi farà inoltre sentire organizzatissimi, pronti per la spedizione della settimana. Girerete tra gli scaffali con la vostra lista sotto gli occhi, alla faccia degli altri clienti che, non avendo letto questo articolo, ruoteranno ancora su sè stessi, confusi dalle luci e dai colori dei prodotti più innovativi (e inutili, cretemi, non vi servono).
  5. Scriverla, infine, è utilissimo (indispensabile) anche per organizzare la propria settimana. Saprete già cosa cucinare e quando, perchè tutto sarà già stato pianificato. Scordatevi di aprire gli occhi alle 20.30, quando ormai state morendo di fame, aprire il frigo e... non trovarci nulla, quindi accontentarsi di pane scongelato e mais in scatola. Datemi retta, basterà scrivere una semplice lista della spesa per sviare il problema!

E poi certo, siamo nel ventunesimo secolo, nessuno vi obbliga a scriverla su un post-it, come fa vostra madre... il blocco note del vostro cellulare andrà benissimo, non rischierete nemmeno di perdere il foglietto! Ovviamente, ricordatevi di infilare il cellulare in borsa quando uscite di casa!

Alla prossima! Baci <3

mercoledì 3 agosto 2016

Insonnia, realtà o convinzione?




http://centrokairos.it/psicologo-parma/insonnia/
A quanto pare il manifestarsi dell'insonnia, o comunque dei disturbi legati al sonno, è in continuo aumento, sopratutto di recente. Nel post di oggi andremo ad analizzare la cause, anche sociali, di questo fenomeno, e se ne soffrite vi offrirò anche qualche leggero rimedio che spero vi aiuti a ritrovare il vostro equilibrio, se mai ne avete avuto uno <3
La maggior parte dei casi di insonnia, riguarda la cosiddetta Insonnia Cronica, quella forma di insonnia a cui fondamentalmente dopo vari tentativi e dopo un po' di tempo ci si è arresi. Il fatto che l'insonnia di cui probabilmente soffrite sia per l'appunto “cronica” ha sia aspetti positivi che negativi; mi spiego: dal momento che è cronica, nella maggior parte dei casi non si tratta di un vero e proprio disturbo ma solo di una convinzione, il problema è che sono proprio queste nostre convinzioni psicologiche ad essere tra le più difficili da scacciare.
Le principale cause dell'insonnia cronica infatti sono 1. Condizionamento e 2. Preoccupazione riguardo all'insonnia stessa, della serie “più ci si pensa e meno sono le probabilità che passerà”, ed è proprio questo a rendere la nostra insonnia cronica; se provate ad immaginare di mettervi a letto e iniziare a pensare che dovete assolutamente dormire e che la vostra insonnia deve scomparire, mi pare più che logico che probabilmente il sonno non vi verrà mai, poiché il vostro cervello verrà mantenuto sveglio dai ripetuti tentativi di concentrazione per riuscire a chiudere gli occhi.
Apparentemente non sembrerebbero esserci rimedi di tipo farmaceutico e simili che funzionano al 100%, il metodo migliore rimane dunque cercare di non pensarci per quanto possa essere difficile!
Parlando del condizionamento, è ovvio che nel momento in cui voi associate la vostra camera da letto o il luogo in cui dormite ad una condizione di stress ecc. causato dall'insonnia, nel momento in cui ci mettete piede, probabilmente sarete subito invasi dall'ansia di passare di nuovo una notte in bianco. A volte è incredibile come possiamo farci condizionare dalla nostra mente!
http://www.salute-e-benessere.org/salute/insonnia/
Vediamo però ora qualche piccolo rimedio che potrebbe agevolarvi nel combattere il vostro problema:
  1. Meditazione: prendervi del tempo per chiudere gli occhi e svuotare la mente vi farà sicuramente bene! Inspira ed Espira, questa è la soluzione.
  2. Sport: lo sport è un ottimo alleato del sonno regolare. Una periodica attività sportiva aiuterà infatti a regolare il sonno oltre che a farvi diventare più belli
  3. Regolarsi: parlo di orari. Consigliato è infatti svegliarsi presto la mattina e non andare a letto oltre la mezzanotte, oltre che evitare i riposini pomeridiani!
Insomma, che dire? La cura per la vostra insonnia in fin dei conti restate voi stessi, questi sono solo piccoli aiuti! Molto importante è anche l'alimentazione, ma di questo parleremo in un post successivo, quindi mi raccomando: continuate a seguirci!
Come al solito io vi saluto augurandovi sempre una buona continuazione delle vostre vacanze e della vostra estate, nella speranza che dormiate sogni tranquilli, buon riposo a tutti! <3

La perfezione non esiste, ma esisti tu



Quante volte ci siamo guardate allo specchio e non ci siamo piaciute. Quante volte siamo state ferme a fissare la nostra immagine riflessa e abbiamo trovato tanti, troppi, difetti che probabilmente vediamo solo noi.
Quante volte, dunque, abbiamo deciso di iniziare una "nuova vita": cambiare alimentazione, andare in palestra, andare a correre, prendere appuntamento dal parrucchiere, dall'estetista (nei periodi più disperati dal chirurgo). Quante volte, invece, abbiamo gioito, guardandoci di nuovo allo specchio, di fronte ad un'immagine riflessa di un vestito mozzafiato, che finalmente ci calza alla perfezione, di un sedere più alto e tonico, di un sorriso smagliante che pensavamo di aver perso.
E quante altre volte abbiamo dovuto confrontarci con il parere altrui: a loro giudizio sei comunque troppo magra, troppo grassa, con il sedere troppo grande, con il fisico troppo muscoloso.
Per certe persone è così, non importa quanto tu possa stare bene (finalmente) con il tuo corpo, perché saranno sempre lì a ricordarti che non sei "perfetta". A certe persone, che purtroppo o per fortuna, incontrerai nella tua vita, non importa quante battaglie -vinte, perse, mollate- tu abbia fatto per essere così come sei, per (ri)conquistare la fiducia in voi stesse.
Tante volte mi sono confrontata con persone che hanno stravolto il proprio corpo e la propria natura, con il solo ed unico desiderio di essere accettati: dalla società, dagli amici, dai colleghi, dai parenti, dal partner....Molte volte ho sentito chi diceva -un urlo silenzioso- "Non mi vuole nessuno", "Non piaccio a nessuno" o "Nessuno mi guarda", invece di "Non riesco più a guardarmi allo specchio". Ho assistito  a metamorfosi senza senso, di quelli che perdono la propria autenticità solo in virtù dell'approvazione altrui. Bruchi che non diventano farfalle variopinte, ma al massimo falene grigie e fatte con lo stampino.
Le mode continuano a cambiare, velocemente: un giorno sono tutti pro-curvy e il giorno dopo tutti pro-skinny; un giorno tutti van pazzi per le curve esplosive alla Sabrina Ferilli e il giorno dopo invece la moda passa sui fisici scolpiti alla Belen Rodríguez. Le bionde, poi le more. Gli occhi verdi e poi quelli marroni. I culi alla brasiliana e poi quelli alla afroamericana. In questi repentini cambiamenti di canoni estetici, spesso ci si dimentica che la felicità non risiede nei "like"degli altri, ma nello stare bene con se stessi.
Il tuo corpo non è una minigonna o una hit da passare in radio. Il tuo corpo è un ever green: è il bluejeans che resiste sempre e comunque alle follie della moda. Sì

, perché nessuno osi toccare il bluejeans!!
Sei tu a decidere come e cosa cambiare del tuo corpo e sei sempre tu a dover ricercare la felicità nelle tue scelte e nei tuoi progressi.
TU, TU E SOLO TU.
Che si fottano gli altri. La perfezione non esiste, ma esisti tu.