Buongiorno care lettrici,
sono ancora in vacanza e il pomeriggio tra una partita di beach volley e l'altra, mi sdraio sul mio salviettone al sole e ascolto. Ascolto tanto le diatribe sentimentali dei ragazzi che in questa spiaggia si sfogano e, lo ammetto, mi diverto un sacco a sentirle e a commentarle insieme alla mia amica. In questi intensi pomeriggi, non ho potuto fare a meno di notare e di scoprire che esiste un'altra categoria di uomini, non parlo del classico stronzo o dell'uomo-minchia, ma nemmeno dell'uomo-alfa: sto parlando del bipolare emozionale.
Mi spiego meglio: che buona parte dei miei coetanei abbia battuto fortemente la testa durante l'infanzia è un fatto ormai accertato. E a questo punto, posso solo augurarmi che tale infortunio sia stato accompagnato da un paio di punti di sutura e grosse lacrime di dolore.
Dicevo: sono ormai giunta alla conclusione che numerosi appartenenti al genere XY (alias, maledetto fu quel cromosoma) soffrano di bipolarismo emozionale, che , a differenza del mammismo, sembra essere difficile (se non addirittura impossibile) da risolvere. Il bipolare emozionale, fondamentalmente non sa quello che vuole: sfortuna vuole che, da un punto di vista epidemiologico, la sindrome, interessi prevalentemente maschi piacevoli ed interessanti, di quelli che non vedresti l'ora di presentare ai tuoi amici. E sarei pronta a scommettere che qualcuna tra noi abbia segretamente pensato di presentarlo pure a mamma.
Attenzione a non confondere questa categoria con quella degli stronzi: a differenza di questi ultimi, è praticamente impossibile odiarli o mandarli a fanculo-forever, dal momento che possono contare su una inscalfibile gentilezza, ottimo fair play e paraculaggine ai massimi storici.
Il bipolare emozionale ti corteggia o ti fa comunque capire di nutrire (un non meglio identificabile) interesse nei tuoi confronti: c'è però da dire che egli alterna momenti di flirtaggio inequivocabile a veri e propri silenzi stampa, che farebbero sospettare un improvviso cambiamento di parrocchia. Dice di volerti (portare a cena, conoscerti meglio, fare felice) per poi dileguarsi nel nulla: a differenza dello stronzo che prima ti porta a letto e poi ti molla come l'ultima delle reiette, il bipolare emozionale può tranquillamente accontentarsi di una messaggiata, di un caffè, di una passeggiata, di un bacio.
Egli sembra non voler arrivare fino in fondo: tesse con pazienza la sua tela e invece di catturare la sua preda, disfa il lavoro compiuto fino a quel momento.
Sì, un tipo brillante, insomma.
Il bipolare emozionale è un bambino alto un metro e novanta, generalmente narcisista ed immaturo, che rimanda eternamente la possibilità di essere felice e di essere uomo.
Mi piaci, ma non ti chiamo.
Ti guardo, ti cerco, ma non faccio più di un passo.
Dico che ti voglio, poi fuggo.
Torno sulla retta via, ti stuzzico un po', per poi chiudermi in un religioso silenzio.
MA CHE PROBLEMI AVETE?
Mi verrebbe da tuonargli come l'ultima delle Erinni!
Il bipolare emozionale è più complicato del cubo di Rubik, solitamente psicologicamente instabile: un grandissimo rompicapo. Di quelli che ti tengono sveglia la notte: perché dopo venti stagioni di Beautiful, ti pare che noi donne ci arrendiamo così, ad una manciata di puntate?
La pazienza e l'attitudine alla psicologia ragazze, conserviamola per cause più nobili: se ne incontrate uno così, ve lo dico io, volate via sulle ali del vento!!
Alla prossima. Un bacio! <3
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